
A poche settimane da quella tragica notte tra il 18 e il 19 ottobre, arriva una nuova dichiarazione scioccante sull’atroce delitto di Desirée Mariottini. Stando alle parole di una teste, chi ha stuprato la sedicenne di Cisterna di Latina aveva, in realtà, pianificato tutto. Un vero e proprio piano studiato nei dettagli: sedare e drogare Desirée per poterla stuprare, come era probabilmente successo in passato ad altre ragazze. Una delle donne presenti mentre la ragazza stava morendo per il mix letale di farmaci e stupefacenti, si sarebbe lasciata convincere dal branco a non chiamare l’ambulanza. Questo “in cambio di alcuni tiri”.
Lo racconta Antonella, un’amica di Desirée. “C’era un africano che secondo me ha pianificato tutto – dice agli agenti della Squadra Mobile. – aveva i capelli rasta con dread piccoli e una felpa gialla. Cucinava cocaina e Desirée cercava di fare un tiro. Lui le diceva di no e cercava di toccarle una spalla o una coscia come se ci stesse a provà. Lei lo scansava ma ho avuto l’impressione che potessero accordarsi”.
Le dichiarazioni della testimone
Antonella, stando ancora al suo racconto, sarebbe tornata nel rifugio dei pusher dopo qualche ora. Qui avrebbe trovato la sedicenne all’interno del palazzo abbandonato in compagnia anche di un altro ragazzo africano. “Una persona di m…, un viscido, un animale che si approfitta di tutte le ragazze, poiché chiede prestazioni sessuali in cambio di cocaina che, dopo il rapporto, non cede“. La testimone infine ha sostenuto di aver invitato Desirée ad andare via di lì “perché si stava creando una situazione strana, con troppi uomini nella stanza, mentre quello con i dread continuava a offrirle droga gratis. Una cosa mai vista. Desirée mi rispose levati, perché voleva restare lì“.
Intanto, le indagini sulla morte della giovane vanno avanti e gli avvocati dei tre uomini arrestati a Roma per la sua morte hanno presentato istanza al tribunale del Riesame per chiedere la revoca o la sostituzione delle misure cautelari. Mamadou Gara di 27 anni, il 43enne Brian Minteh e Chima Alinno, 46 anni, sono accusati di omicidio, violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Secondo il giudice gli indagati hanno agito “con pervicacia, crudeltà e disinvoltura” mostrando una “elevatissima pericolosità e non avendo avuto alcuna remora“. Stesse accuse per Yusif Salia, il ghanese che si trova detenuto a Foggia e per il quale la Procura dovrà rinnovare la richiesta al gip di misura cautelare.
Un mix di droghe ed alcolici nel corpo di Desirée
Stando a quanto emerso dagli esami tossicologici, nel corpo della ragazza sono state rilevate tracce di diverse sostanze stupefacenti: cannabis, cocaina, eroina, alcolici e psicofarmaci. A detta degli inquirenti, a Desirée queste sostanze sarebbero state somministrate esattamente con lo scopo di stordirla e quindi di poter abusare di lei. Un mix di alcol e droghe che poi avrebbe provocato la morte della sedicenne. Per il momento nessuno dei quattro indagati ha ammesso di avere responsabilità nella morte della giovane di Cisterna di Latina. Le indagini proseguono e si attendono ulteriori dettagli dai risultati degli esami approfonditi sul corpo della ragazza.