
Recentemente si è tornati a parlare del Mostro di Firenze. Il ritrovamento, dopo 33 anni, di un’ogiva nel cuscino della tenda di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, ultime vittime del mostro, ha riacceso i riflettori sul caso. All’epoca vennero accusati e condannati Marco Vanni, Gianni Lotti e Pietro Pacciani, ossia i cosiddetti compagni di merende. Lotti e Vanni furono condannati per gli ultimi quattro duplici omicidi. Pacciani, condannato all’ergastolo ma assolto in Appello, è morto nel 1988 in circostanze strane poco prima di affrontare un nuovo processo. In attesa degli esami balistici su tutti i proiettili rinvenuti sulle otto scene del crimine, gli inquirenti vogliono scoprire chi si celerebbe dietro i delitti. Gli investigatori, infatti, – come riporta il settimanale Giallo – vogliono trovare il mandante delle mattanze.
Il medico sospettato
A proposito, si ricordano le parole pronunciate da Lotti durante il processo. “Non so come si chiami questo medico, ma so che era lui a ordinare i lavoretti“. A chi si riferiva? Vero è che in quattro degli otto duplici omicidi, l’assassino asportò il pube alle donne uccise, servendosi di un’arma da taglio (probabilmente un bisturi). Negli ultimi due crimini, poi, alle ragazze fu asportato anche il seno sinistro. Un “lavoro” che solo un medico chirurgo poteva fare. I principali sospetti si sono concentrati su Francesco Narducci, un chirurgo di Perugia deceduto in circostanze misteriose un mese dopo l’ultimo duplice omicidio. Da quel momento i crimini sono cessati: solo un caso? Il corpo di Narducci venne ripescato nel lago di Trasimeno e solo dopo 16 anni si è scoperto che non si trattò di suicidio bensì il medico venne strangolato.
Quel che è certo è che dietro gli orribili delitti del Mostro – come scrive Giallo – c’era un “secondo livello”. Gli esecutori materiali prendevano ordini da qualcuno in cambio di denaro. Lo dimostra anche il fatto che Pacciani, ex partigiano e umile contadino, si sia ritrovato con un’enorme ricchezza. Nella sua disponibilità aveva 900 milioni di lire (circa 450 mila euro), con i quali comprò due appartamenti e riempì alcuni conti correnti postali.
Mostro di Firenze, dopo 33 anni la svolta: ecco il nuovo indizio
Dopo ben 33 anni potrebbe esserci una clamorosa svolta nell’inchiesta sul Mostro di Firenze. I carabinieri del Ros hanno estratto un proiettile rimasto dal 1985 in un cuscino trovato nella tenda da campeggio di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili. Si tratta della coppia di giovani francesi, ultime vittime del mostro.
Il proiettile è stato ritrovato nel corso dei rilievi voluti dalla Procura di Firenze nell’inchiesta, coordinata dal pm Luca Turco, che vede indagati l’ex legionario Giampiero Vigilanti, 88 anni, insieme al medico Francesco Caccamo, 87 enne. Si tratterebbe di un colpo andato a vuoto o che avrebbe sfiorato i corpi di Nadine e Jean Michel. Gli inquirenti attendono adesso le perizie balistiche. Esperti al lavoro anche per evidenziare eventuali tracce organiche sull’ogiva tali da consentire un esame del Dna.
“Non meno di quattro o cinque anni fa sostenni che mancava un proiettile sulla scena del crimine e che poteva essere nel cuscino della tenda della coppia delle vittime“. E’ quello che dichiara Edoardo Franchi ai microfoni di Radio Rai. Franchi è il medico legale consulente dell’avvocato Viero Adriani, difensore delle vittime francesi.