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Primo Piano

Sarah Scazzi: sofferenza della madre per liberazione anticipata di Sabrina

E’ delle ultime ore la notizia sulla liberazione anticipata di Sabrina Misseri. La ragazza, condannata all’ergastolo per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi, potrà infatti usufruire di 495 giorni di liberazione anticipata, pari a un anno e quattro mesi. Il motivo? Il periodo di detenzione patito dal 15 ottobre 2010 al 15 ottobre 2016, in conseguenza dell’arresto e della successiva condanna all’ergastolo per l’omicidio di Sarah. La decisione è stata presa per “attiva partecipazione all’opera di rieducazione“. La Misseri, durante la detenzione, si è mostrata “collaborativa e disponibile al dialogo” conseguendo il diploma di scuola superiore e partecipando a progetti di rieducazione.

Le dichiarazioni dell’avv. Biscotti

Non si è fatta attendere la replica di Walter Biscotti, legale di Concetta Serrano, madre della piccola Sarah. L’avvocato ha detto la sua a fanpage.it, soffermandosi in particolare sulla sofferenza patita dai familiari a seguito di questa nuova decisione. “Che dire, non c’è nulla di strano. Come ogni detenuto Sabrina ha maturato annualmente dei giorni che, sommandosi, hanno portato al piccolo bonus di cui si è sentito parlare. Ma non cambia la sua posizione. Purtroppo, tuttavia, ogni volta che spunta una notizia sul caso di Sarah a mamma Concetta si spezza il cuore di nuovo“. Biscotti poi continua: “Nulla è cambiato, c’è una sentenza definitiva della Cassazione che condanna le due donne (Sabrina e la madre Cosima, ndr) per l’omicidio della piccola Sarah, per quanto riguarda la giustizia la parola fine è stata scritta“.

Il legale parla poi del movimento innocentista a favore delle due detenute, nato dopo la messa in onda della puntata di Storie Maledette. “I grandi casi mediatici sono fatti di ondate di colpevolismo e innocentismo, per quanto ci riguarda la storia è chiusa, ci sono tre gradi di giudizio e almeno 30 giudici che si sono pronunciati in proposito, non esistono dubbi. Piuttosto, questo continuo riaccendersi e spegnersi dei media non fa che riattivare il dolore di una famiglia che non può dimenticare. Il papà, la mamma e il fratello di Sarah pensano a lei ogni singolo minuto e se solo riescono a trovare un momento di pace, quel dolore viene riattivato da questo genere di notizie“. L’avvocato di Concetta conclude: “Per fortuna  hanno la loro fede (gli Scazzi sono testimoni di Geova, ndr), ma per loro continua a essere molto dura“.

Il movente dell’omicidio

Per i giudici della Suprema Corte di Cassazione ad uccidere Sarah Scazzi sono state la cugina Sabrina e la zia Cosima. Il movente? Come scritto nella sentenza,  si celerebbe dietro l’amicizia tra le due cugine  e Ivano Russo. I giudici di Piazza Cavour,  hanno fatto riferimento al “al sentimento anomalo, vicino all’ossessione” che Sabrina aveva per Ivano Russo il quale aveva rifiutato “un rapporto sessuale” con la Misseri. L’episodio, venuto a conoscenza della cerchia di amici, era stato riferito da Sarah a sua madre e a suo fratello. Non solo la gelosia di Sabrina verso Sarah – con la quale Ivano intratteneva rapporti cordiali – ma anche il timore per il diffondersi di una cattiva reputazione nella congerie di sentimenti che armarono i propositi omicidi di madre e figlia.

 

 

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