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Sissy Trovato Mazza, trovate tracce biologiche sulla sua pistola

Il caso della morte di Sissy Trovato Mazza potrebbe essere vicino ad una svolta. Dopo essere stata ridotta in stato vegetativo da un misterioso colpo di pistola, la 28enne non ce l’ha fatta. Il suo caso è stato inizialmente trattato come tentato suicidio ma alcuni dettagli, comprese le dichiarazioni dei familiari, hanno poi direzionato le indagini sulla pista dell’omicidio. Sissy, infatti, stava portato avanti una battaglia contro gli abusi in carcere. Aveva scoperto fatti gravi avvenuti sul sul luogo di lavoro. Ora giungono importanti novità dalla perizia eseguita sulla sua pistola di ordinanza. Come scrive Lacnews24, infatti, sarebbero state rinvenute tracce biologiche sull’arma.

Gli accertamenti sono stati disposti dalla Procura di Venezia, che ha nominato un pool di consulenti, e dal perito della famiglia Trovato Mazza ossia la dottoressa Anna Barbaro. Secondo quanto appreso, i periti hanno effettuato dei prelievi sull’arma rinvenuta nella mano dell’agente e gli stessi avrebbero rilevato la presenza di alcune tracce biologiche. Al momento non si sa se queste tracce appartengano alla donna oppure a qualcun altro ed è per questo che occorre effettuare altre analisi. Ma non è detto comunque che gli accertamenti diano una risposta certa e sicura visto che gli eventuali materiali rinvenuti risalgono ad oltre due anni fa, ossia quando è accaduto il fatto. Vero è che gli accertamenti disposti dagli inquirenti veneti arrivano con grande ritardo. In un primo momento la Procura di Venezia, infatti, aveva ipotizzato che Sissy si fosse suicidata arrivando chiedere l’archiviazione del caso. 

Sissy Trovato Mazza, la testimonianza scioccante: “Picchiata dalle colleghe”

Spunta una testimonianza scioccante sul caso di Sissy Trovato Mazza. Un’ex detenuta della Giudecca ha infatti rivelato a Fanpage.it che “Poco prima che venisse colpita da quel colpo di pistola, Sissy era stata aggredita in carcere da alcune colleghe“. “Me lo disse lei” afferma Paola. “A Sissy faceva così il male il braccio che mi di disse che non riusciva più neanche a giocare a biliardo (lei giocava a biliardo). Le chiesi cosa fosse successo e mi disse: se ti dicessi che mi hanno picchiato?. Le chiesi chi fosse stato e lei che aveva sempre voluto proteggere me e le altre detenute, mi lasciò capire che erano state due agenti con cui aveva avuto dei problemi giorni prima per una delle sue denunce“.

“I problemi per Sissy cominciano molto prima – racconta Paola – con la sua prima denuncia sulla droga. Da allora nessuna delle agenti le ha più voluto parlare, veniva spesso mandata fuori di scorta, era rimasta sola. Da quando ha iniziato a denunciare (molestie sessuali, traffico di droga, ndr) è stata praticamente cancellata. Temo – aggiunge riferendosi al giorno dello sparo – che qualcuno di cui si fidava possano averla presa e averla…“. Paola non riesce a terminare la frase.

 

Sissy Trovato Mazza, la lettera alla direttrice del carcere

Sono venuta a sapere di fatti gravi che riguardano le mie colleghe” scrive Sissy. La lettera, vergata a mano e trovata dai parenti nei documenti che l’agente conservava a casa, è stata pubblicata da Fanpage.it. La missiva è indirizzata all’ex direttrice del carcere della Giudecca, Gabriella Straffi, oggi in pensione. Poche parole, che fotografano bene la posizione dell’agente. Sissy, come molti testimoni hanno riferito, stava denunciando comportamenti illeciti dei colleghi e del personale carcerario nei confronti delle detenute. Ma non solo non era stata ascoltata, era finita anche in una condizione di grave isolamento.

 

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