Sono gli ultimi giorni del 1921 e Tom si trova sempre all’ospedale da campo di Kerman. Il giovane archeologo è riuscito ad uscire dallo scavo sotterraneo in cui era precipitato. Il merito non è stato suo, ma del servitore del luogo Rashid. Quest’ultimo era riuscito a raggiungerlo in quei cunicoli ed era riuscito ad estrarlo.

Tom si sente bene, ma i medici dicono che non è ancora guarito del tutto per affrontare il viaggio di ritorno in Inghilterra. Ma il ragazzo non resiste più e vuole tornare immediatamente in patria con il suo padrone per poter studiare i rotoli che è riuscito a prendere nella camera sepolcrale, quasi a costo della sua stessa vita. 

Tante le persone del luogo che sono andate a fargli visita, ma le più importanti sono state quelle di Rashid e del suo capo inglese. Con i i due Tom ha parlato di piani per poter fuggire di nascosto dall’ospedale da campo e poter immediatamente mettersi in cammino verso Londra. Rashid e il capo decidono di dargli ascolto e iniziano a pensare come levarlo da lì. 

Rashid ormai è come se facesse parte della spedizione iniziale e i due uomini inglesi decidono di portarlo con sé a Londra, vista la fiducia che ripongono in lui. Il giorno seguente i tre uomini si rivedono in camera di Tom ed è qui che il piano viene partorito. Rashid si vestirà da medico e così facendo avrà accesso alla camera di Tom e lo aiuterà a fuggire, mentre fuori dall’ospedale il padrone li aspetterà in macchina con il motore accesso pronto a scappare. 

Sono le 22.00 di quella fredda sera, Rashid raggiunge la camera di Tom, i due iniziano a mettersi d’accordo sulla modalità di fuga, quando all’improvviso sentono un rumore è il segnale del capo, nel più breve tempo possibile lo devono raggiungere in auto. Tom si cala dalla finestra con l’aiuto di Rashid, mentre quest’ultimo, una volta fatto fuggire l’archeolgo esce come se nulla fosse.

 

 

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