Trova un uovo misterioso: un’avventura incredibile
Qualche anno fa Francesca, mentre passeggiava per le fredde vie di Dublino, vide un banchetto in cui si vendevano delle uova per beneficenza, non si sarebbe mai aspettata di aiutare degli animali e riceverne in cambio tanta gioia.
Un uovo per una buona causa
Il banchetto riportava la scritta “Salviamo i pulcini maschi“, incuriosita si fermò a chiedere informazioni e scoprì che il ricavato delle uova sarebbe andato alla lotta contro l’uccisione dei pulcini maschi, ritenuti un peso inutile nel commercio delle uova e della carne.
Una volta tornata a casa soddisfatta e felice del suo acquisto, decise di fare un dolce al cioccolato: due uova, farina, zucchero e così via. Il primo passo era dividere il tuorlo dall’albume, con il primo uovo ci riuscì subito, ma il secondo era un uovo diverso. Non riusciva ad aprirlo nonostante i diversi colpi contro il piano della cucina, fino a quando aiutata da un coltello riuscì nell’impresa.
La scoperta incredibile
La ragazza non capiva come mai fosse stato così difficile da aprire fino a quando non vide che nel guscio non vi era un uovo, ma una chiave attaccata ad una targhetta che riportava un indirizzo e un numero di appartamento. Presa dallo stupore decise di scoprire dove l’avrebbe portata quella chiave misteriosa.
L’indomani si diresse all’indirizzo trovato dove l’aspettava una porta rossa, nessun cognome sul campanello, nessuna cassetta delle lettere, nessuna indicazione. Tirò fuori la chiave e aprì la porta, davanti a lei apparvero un centinaio di gatti che giravano per la casa, di tutte le razze e i colori, alcuni in perfetta forma, altri più grassottelli, ma tutti estremamente felici di vederla li. Avevano tante poltrone, coperte, cibo e acqua in quantità collegati ad un sistema che tre volte al giorno riempiva le ciotole da un dispenser e poi c’era una enorme lettiera che tutti i giorni si svuotava e riempiva automaticamente.
La decisione di Francesca
Francesca fu strabiliata da quello che aveva visto: era come una grande casa di cura in cui i gatti orfani si gestivano da soli e vivevano tutti insieme felici, l’unica cosa che gli mancava erano le carezze e così da quel momento in poi la ragazza, anche lei in cerca di compagnia, decise che sarebbe passata ogni pomeriggio di lì.