Le 3 truffe più famose ed eclatanti della storia
Purtroppo nella vita non tutti sono onesti come vorremmo. Per questo motivo si sprecano le truffe ai danni del prossimo, con il solo scopo di cercare di guadagnare quanto più denaro possibile. Nel corso della storia si sono accumulate così tante truffe che è possibile stilare un elenco di quelle di maggior successo e più originali. Scopriamole insieme.
Pensare in grande paga
Il vero maestro in questo è Gregor MacGregor, nato alla fine del 1700 nel Regno Unito. Dopo aver prestato servizio per pochi anni nell’armata, decise di diventare mercenario. Fu durante uno dei suoi viaggi che decise di diventare un ricco re di un piccolo stato nel Sud America colmo di ricchezze di ogni genere. O almeno, lo decise nella sua testa!
Tornò in Inghilterra presentandosi a tutti come il principe di questa terra promessa ricca di bellezze esotiche e in giro di pochissimo tempo riuscì ad affascinare tutta la nobiltà del tempo. Truffando per anni la classe dirigente dell’UK, alla fine se ne scappò a Parigi dove morì ricco e senza pensieri, ma con una reputazione non proprio immacolata.
Il cognome che ti frega
Sembra assurdo ma le persone sono davvero disposte a credere qualsiasi cosa quando si è disposti a guadagnare senza fatica. Lo sapeva bene Oscar Hartzell che ha inventato una truffa davvero geniale. Tramite social ha fatto sapere che tutte le persone che di cognome faceva Drake avrebbero partecipato all’eredità del ricchissimo Sir. Drake previo pagamento delle spese legali. Inutile dire che le spese legali sono state pagate, ma questi poveri creduloni non hanno più visto un soldo.
Il regno della truffa: il casinò
Monique Laurent è la protagonista di questa frutta molto ingegnosa ma finita purtroppo in un nulla di fatto. La donna francese era amante della roulette, soprattutto quando girava a suo favore e per questo progettò una pallina telecomandata che andava dove voleva lei. Riuscì a corrompere il croupier e utilizzò la biglia finché il capo del casinò, rimasto affascinato dalla donna, non si avvicinò a lei con il pretesto di una sigaretta. Il dramma era che la macchinetta che comandava la pallina era proprio nel pacco di sigarette della signora, che quindi venne subito smascherata.