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Mascherine ffp3 ffp3 e chirurgiche: qual è la migliore da usare adesso?

Mascherine Ffp2, ffp3 e chirurgiche. La questione è stata sicuramente la più dibattuta fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus. Tante le notizie e spesso in contrasto tra loro: ma qual è la mascherina giusta da utilizzare per proteggere se stessi e gli altri dal contagio?

Mascherine chirurgiche, ffp2 o ffp3?

L’utilizzo della mascherina è ormai una necessità messa in chiaro: ma la sua azione protettiva è valida solo se utilizzata in modo giusto, rispettando tutte le norme igieniche. Vediamo adesso come si comporta ogni dispositivo e quali sono le differenze.

MASCHERINA CHIRURGICA – Questa tipologia di mascherina viene generalmente utilizzata in ambienti sterili, come la sala operatoria di un ospedale. Aderendo ai contorni del viso, le mascherine chirurgiche impediscono che le goccioline e le secrezioni di grandi dimensioni possano raggiungere le superfici coperte, ma restano comunque un presidio il cui apporto non è propriamente significativo. Preme ricordare, a questo punto, che le mascherine e i respiratori devono assolutamente coprire naso e bocca affinché abbiano una minima efficacia.

MASCHERINA FFP2 e FFP3 – Per quanto riguarda questi respiratori -definiti anche filtranti facciali-, ovvero le famose ffp2 e ffp3, hanno di certo una funzione differente. Queste aderiscono perfettamente ai contorni del viso, tenendo a freno anche le particelle più piccole. Quelle che presentano una valvola, tuttavia, risultano essere poco protettive nei confronti di chi ci sta intorno. Dunque possiamo affermare che si tratta di una buona protezione, però, per un soggetto a rischio. Le migliori, in termini di utilità, sono dunque le ffp2 e ffp3 senza valvola. Aderiscono al volto e il passaggio delle particelle è molto limitato sia in entrata che in uscita.

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