Non ha mai nascosto Serena Grandi il dramma personale del tumore al seno; una battaglia combattuta per il rotto della cuffia, e culminata con l’asportazione totale. Ora, l’attrice è intenzionata a far valere le sue ragioni, anche attraverso i suoi avvocati; la colpa del mancato intervento iniziale sarebbe infatti imputabile alla negligenza dei propri chirurghi plastici, colpevoli di aver ignorato quegli accertamenti che avrebbero potuto evidenziare in tempo il carcinoma. “Mi hanno rovinato la vita“, ha tuonato lei ai microfoni di I Fatti Vostri. “Avrebbero dovuto saperlo loro della mia malattia, non io che faccio l’attrice. Ora la mia bellezza è svanita”.
Un mancato controllo preventivo ad un intervento chirurgico dietro il tumore al seno di Serena Grandi: “Chiederò i danni e i risarcimenti”
Come raccontato da Serena Grandi e confermato dall’avvocato ufficiale all’AdnKronos, la colpa sarebbe riconducibile ad alcuni mancati accertamenti. “L’assenza di una diagnosi ha ritardato tutto di undici mesi“, spiega oggi il legale. “Lei era andata a fare un intervento di chirurgia estetica che incideva su quei siti, e non sono stati fatti gli accertamenti preparatori obbligatori in queste situazioni. Li avessero fatti, si sarebbero accorti della massa tumorale”.
Quando Serena Grandi ricevette la notizia era ormai tardi, e dovette così ricorrere alla chirurgia per rimuovere i tessuti colpiti. “Lo abbiamo scoperto undici mesi dopo durante un controllo“, racconta tramite il suo avvocato. “Dissero che c’era una tumefazione già al terzo stadio. Sono immediatamente intervenuti asportando il seno, con un intervento estremamente invasivo; asportazione totale della mammella fino alle ghiandole ascellari“. L’attrice intende ora procedere per vie legali; rinunciando alla denuncia, l’intento sarebbe quello di farsi riconoscere il “danno fisico, psicologico ed estetico“, causato all’immagine della showgirl.
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