I Bronzi di Riace da sempre rappresentano la massima espressione della scultura bronzea dell’antico occidente ellenico. Sono passati ben 48 anni dal loro ritrovamento, avvenuto il 16 agosto del 1972 nei pressi della spiaggia di Riace a pochi metri dalla costa. Stefano Mariottini è stato il sub che, vedendo un braccio spuntare da sotto la sabbia, pensava si trattasse di un cadavere e invece fece una scoperta molto più eclatante. Si trattava della statua A, quella raffigurante il guerriero più giovane, e qualche giorno dopo, il 21 agosto, venne ritrovata anche la statua B, il guerriero più anziano.
Oggi i Bronzi di Riace sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Raggio Calabria. Eppure, le statue greche sono sempre state oggetto di dibattito e molti sono i misteri nei quali sono avvolte. Proprio di recente, sembrano essere emerse nuove verità che riguardano i Bronzi di Riace e che scioglierebbero qualche dubbio circa le loro origini.
Nuove ipotesi emerse sui Bronzi di Riace
Di recente, Daniele Castrizio, professore di Numismatica greca e romana all’Università di Messina e membro del comitato scientifico del MArRC, dopo uno studio lungo più di 20 anni sembra aver formulato nuove ipotesi circa la vera origine dei Bronzi di Riace. “Erano parte di un gruppo di cinque“, ha esordito il professore. Aggiungendo:
Erano biondi e dorati e furono realizzati ad Argos, [..] entrambi nella metà del V secolo, a poca distanza temporale l’uno dall’altro, nella stessa bottega ma da maestranze diverse. Si è capito che B corregge gli errori di A, che rimane comunque la statua più perfetta nella tecnica di fusione del bronzo tra quelle arrivate sino a noi dall’antichità
Secondo il professore universitario, le sculture facevano parte di un gruppo statuario che rappresentava un momento precedente al duello tra Eteocle e Polinice. Le sue ipotesi si fondano nelle fonti iconografiche, letterarie e negli ultimi risultati ottenuti dalle indagini sull’argilla.
Ma non solo, perché Castrizio ha anche ipotizzato che i Bronzi di Riace in origine fossero colorati:
Assodato che labbra e capezzoli erano di rame per imitarne il colore naturale e i denti d’argento, alcune novità riguardano gli occhi [..]. Il colore degli occhi dei bronzi era ambrato. Perché? Perché questo era il colore degli occhi dei leoni
Inoltre, sull’ipotesi che fossero biondi ha dichiarato:”Non è raro nelle statue antiche. [..] Non biondo Marylin, ma fulvo, con del rosso”. Eppure, rimane ancora irrisolto il mistero che riguarderebbe le altre statue del gruppo: che fine hanno fatto? Di recente si sono aperte nuove indagini su una nave americana che nei giorni del ritrovamento segnalò la presenza di qualcosa sul fondo marino, ma nulla è certo al momento. Ebbene, se le ipotesi di Castrizio si rivelassero vere, questo segnerebbe una profonda svolta negli studi dei Bronzi di Riace e scioglierebbe parecchi dubbi e misteri che aleggiano ancora oggi sulle sculture greche.
