Meditazione e mindfullness? “Possono peggiorare stress e ansia”
Le pratiche di meditazione – come quella della mindfullness – non hanno sempre come effetto un immediato benessere psichico e spirituale. Stress e ansia possono rimanere nella nostra mente, se non, addirittura, accrescersi. A queste conclusioni è giunto un gruppo di ricercatori britannici. “Per la maggior parte delle persone la meditazione funziona bene ma senza dubbio è sovrastimata e non è universalmente benevola”, afferma Miguel Farias dell’Università di Coventry nel Regno Unito. Farias è uno degli scienziati che hanno effettuato un approfondito lavoro su questo tema.
“Effetti indesiderati”
Secondo lo studio, circa una persona su 12 che prova la meditazione sperimenta un effetto negativo indesiderato. Di solito un peggioramento della depressione o dell’ansia, o addirittura l’insorgenza di queste condizioni per la prima volta, riporta online l’agenzia di stampa Agi.
Cos’è la mindfullness
La lotta alla depressione
Tuttavia la mindfullness è una fra le modalità di meditazione più popolari. È raccomandata da diversi organismi del Servizio Sanitario Nazionale nel Regno Unito come un modo per ridurre le ricadute della depressione. L’entusiasmo per la meditazione può in parte derivare da una crescente consapevolezza degli effetti collaterali dei farmaci antidepressivi. E dalle difficoltà che alcune persone hanno nello smettere di prenderli.
I risultati della ricerca
Ci sono state alcune segnalazioni di persone, sottolinea online l’Agi, che hanno sperimentato una salute mentale peggiore dopo aver iniziato la meditazione, sebbene non sia del tutto chiaro quanto spesso ciò accada. Il team di Miguel Farias ha scoperto che circa l’8 per cento delle persone che provano la meditazione sperimentano un effetto indesiderato. “Hanno sperimentato qualsiasi cosa, da un aumento dell’ansia fino agli attacchi di panico”, afferma Farias. La cifra dell’8 per cento potrebbe essere una sottostima, poiché molti studi sulla meditazione registrano solo gravi effetti negativi o non li registrano affatto, secondo i ricercatori.