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Covid, bar e ristoranti aperti anche al chiuso: le regole da osservare

Si torna a cene e pranzi all'interno dei locali

Precauzioni contro il Covid: col mese di giugno si cambia. Da domani 1 giugno si potrà pranzare e cenare nei ristoranti anche al chiuso e non soltanto negli spazi esterni all’aperto. Restano però molte regole da rispettare, dalle distanze alle mascherine.

Ma le distanze restano

Dopo mesi di chiusure, poi di ritorno solo parziale all’attività, dal primo giugno si può tornare a tavola anche al chiuso nei ristoranti o nei bar. Gli esercenti possono riaprire, anche quelli senza dehors (più del 40% del totale secondo Fipe-Confcommercio). Non ci sono più limiti di persone sedute al tavolo (finora un massimo di quattro), spiega La Stampa, ma si devono rispettare quelli legati ai posti disponibili, calcolati sulla base delle dimensioni del locale, sia all’aperto sia al chiuso. Inoltre tra un tavolo e l’altro ci dev’essere la distanza di almeno un metro, che può salire a due in base allo scenario epidemiologico. Si può scendere sotto il metro se tra i tavoli ci sono barriere fisiche di separazione, che non ostacolino però il ricambio d’aria.

Mascherina a portata di mano

Ai gestori si raccomanda di mettere a disposizione dei clienti prodotti per l’igienizzazione delle mani. E di assicurare il ricambio d’aria negli ambienti chiusi. I menu devono essere plastificati o consultabili online e si chiede di conservare un elenco delle prenotazioni per almeno 15 giorni. La mascherina va tenuta sempre quando non si è seduti al tavolo. Ossia all’entrata e all’uscita del locale, quando si va in bagno, quando ci si alza per pagare il conto.

Buffet? Sì ma con cautela

È possibile il servizio a buffet ma i clienti non possono toccare il cibo: deve essere il personale a somministrare i piatti. Il self-service è consentito solo nel caso di prodotti monodose. Si può tornare a prendere il caffè al bancone ma tenendo la distanza di un metro. Inoltre il locale deve assicurarsi di far entrare un numero limitato di clienti, in base alle dimensioni. Possibile anche giocare a carte al tavolo del bar, ma sempre con la mascherina e con un’adeguata disinfezione periodica dei mazzi oppure con la loro sostituzione.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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