La storia dell’abito che Sharon Stone indossò a Cannes nel 1992
Il celebre Sunflower Dress fu una creazione dello stilista Roberto Cavalli
Nella vita di un’attrice arriva sempre il momento in cui un abito ha il potere di definire chi è. Nel caso di Sharon Stone, quell’abito è arrivato nel 1992, sul red carpet del Festival di Cannes. Per la 45esima edizione della kermesse francese, l’attrice ha indossato il Sunflower Dress, una meravigliosa composizione contraddistinta da due grandi girasoli ad altezza petto. Bastò indossarlo per il photocall del film Basic Instinct, uno dei più famosi in cui ha recitato, per entrare nella storia degli abiti più iconici della sua carriera.
Sharon Stone e l’abito con i girasoli a Cannes
Fu una creazione di Roberto Cavalli. L’abito in sé si presentava piuttosto semplice, un minidress aderente con la gonna nera. La particolarità erano proprio i fiori, ricamati a mano e applicati ad altezza petto, una chicca che gli stilisti in realtà non amavano particolarmente, soprattutto perché risultava complicato lavare abiti con ricami applicati. Eppure Sharon Stone, la cui carriera subì un’impennata grazie al film Basic Instinct, con quell’abito fece breccia nel book della moda, calamitando l’attenzione su di sé e padroneggiando il red carpet con femminilità, sensualità e bellezza. I celebri girasoli, rivestiti di perline luminose, sottolineavano il décolleté e aggiungevano una luce armonica all’outfit. Gli anni ’90, del resto, giocarono moltissimo con i girasoli, utilizzati soprattutto nel mondo della moda.
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E pensare che, a distanza di quasi trent’anni da quel momento, Sharon Stone ha conquistato ancora una volta il Festival di Cannes puntando ugualmente ai fiori. Stesso tappeto rosso, diverso stilista. Mentre negli anni ’90 i girasoli furono un’opera di Roberto Cavalli, nel 2021 l’attrice ha optato per un abito da favola realizzato da Dolce&Gabbana: una gonna vaporosa di un azzurro cielo (che ricorda moltissimo l’abito di Cenerentola della Disney) rivestito di fiori colorati. Sharon Stone non ha saputo resistere alla tentazione e, in trent’anni, ha portato a Cannes un suo personalissimo bouquet.
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