Il Festival di Sanremo è uno degli eventi musicali più attesi in Italia, e nel 2025 si presenta con una proposta davvero interessante: il brano “La mia parola” di Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento. Questo pezzo non solo segna il debutto di Shablo sul prestigioso palco dell’Ariston, ma rappresenta anche un ritorno alle radici della musica urban, un genere che ha conquistato sempre più spazio nella scena musicale italiana.
Shablo: un artista poliedrico
Shablo, il cui vero nome è Shablo Gabriele, è un musicista, DJ e produttore di grande talento. La sua carriera spazia da collaborazioni con artisti affermati a produzioni originali, permettendogli di ritagliarsi un posto di rilievo nel panorama musicale contemporaneo. Il suo stile è caratterizzato da sonorità che mescolano hip-hop, trap e musica elettronica, riflettendo la sua versatilità e il desiderio di esplorare nuove frontiere musicali. Partecipare a Sanremo con un brano che abbraccia la cultura urban è un segno della sua volontà di portare qualcosa di fresco e innovativo al festival.
Un quartetto d’eccezione
Il brano “La mia parola” vanta la partecipazione di tre nomi di spicco della scena rap italiana:
- Guè Pequeno: noto per il suo stile unico e le sue liriche incisive, è una delle figure più influenti del panorama rap.
- Joshua: con il suo approccio fresco e melodico, è emerso come una delle nuove promesse del genere.
- Tormento: ex membro del duo veterano Sottotono, porta con sé un bagaglio di esperienza e una profondità lirica che arricchisce la canzone.
Tematiche e significato del brano
“La mia parola” affronta tematiche forti e attuali, incentrate sulla vita di strada e sulle sfide quotidiane che molti giovani italiani si trovano ad affrontare. Le immagini di smog e cemento evocano una realtà urbana difficile, dove la lotta per la sopravvivenza diventa il fulcro dell’esistenza. Il testo, scritto da un team di autori talentuosi tra cui C. Fini, M. Cellamaro e R. Lamanna, riflette una mentalità di resilienza e determinazione.
Il ritornello, con la ripetizione di “È una street song”, sottolinea l’appartenenza a una cultura e a una comunità, mentre le strofe parlano di ambizione e di come, nonostante le difficoltà, sia possibile trovare la propria voce e il proprio posto nel mondo. Frasi come “Brucerò fino alla fine” e “Senza soldi e alternative” evidenziano un senso di urgenza e di lotta, tipico della musica urban, capace di catturare l’attenzione dell’ascoltatore.
La serata delle cover e la performance
Nella serata delle cover, in programma per venerdì 14 febbraio 2025, il quartetto eseguirà un mix di “Amor de mi vita” dei Sottotono e “Aspettando il sole” in duetto con Neffa. Questa scelta non è casuale, poiché lega il loro brano alle radici della musica italiana, rendendo omaggio a chi ha segnato la strada per le nuove generazioni. La combinazione di classici e innovazione è una strategia ben ponderata, che mira a catturare l’attenzione di un pubblico vasto e variegato.
La musica urban ha guadagnato sempre più terreno in Italia, diventando una delle espressioni artistiche più rilevanti tra i giovani. Artisti come Sfera Ebbasta, Capo Plaza e, appunto, Shablo hanno contribuito a portare il rap e la trap nel mainstream, affrontando tematiche di attualità e raccontando storie di vita che risuonano con il loro pubblico. “La mia parola” si inserisce perfettamente in questo contesto, rappresentando una voce autentica e potente che parla della realtà di molti.
In vista del Festival, la promozione del brano è stata ben articolata, con un’attenzione particolare ai social media e alle piattaforme di streaming. Gli artisti hanno già iniziato a condividere teaser e dietro le quinte attraverso i loro profili Instagram e TikTok, creando attesa e coinvolgimento tra i fan. Questa strategia non solo amplifica la visibilità del brano, ma stabilisce anche un dialogo diretto con il pubblico, fondamentale nel panorama musicale odierno.
Il Festival di Sanremo, storicamente noto per la sua tradizione melodica e per i suoi cantautori, sta evolvendo per includere stili e generi sempre più diversificati. La partecipazione di Shablo e del suo quartetto rappresenta un passo importante verso l’inclusione della musica urban in un contesto che, negli anni, ha visto l’affermarsi di nuove sonorità. Con “La mia parola”, il pubblico ha la possibilità di vivere un’esperienza musicale che riflette le sfide e le aspirazioni di una generazione, rendendo il festival un palcoscenico sempre più inclusivo e rappresentativo della realtà contemporanea.