Willie Peyote, l’artista torinese che ha saputo conquistare il pubblico con il suo stile unico e i suoi testi pungenti, è tornato al Festival di Sanremo nel 2025, a distanza di due anni dalla sua prima apparizione. Il suo debutto sul palco dell’Ariston avvenne nel 2021 con il brano “Mai Dire Mai (La Locura)”, un’esibizione che, a causa delle restrizioni legate alla pandemia di Covid-19, si svolse senza pubblico e in un’atmosfera surreale. Durante quel periodo, Peyote racconta di aver pensato che non avrebbe mai più avuto l’opportunità di calcare il famoso palco: “Negli anni immediatamente successivi alla precedente apparizione ho pensato che non ci sarei mai più tornato”, ha dichiarato in un’intervista a FanPage.
Tuttavia, la nostalgia di un evento così vivace e ricco di emozioni ha spinto l’artista a ripensare alla sua partecipazione. “Dopo un po’, forse dopo un anno, a vedere Daniel Bestonzo sempre in Riviera a fare festa e a divertirsi, ho pensato: ‘Ma proprio l’unico anno che era tutto chiuso dovevo andare?’. Ci torno una volta che mi posso godere anche le feste, il casino, la gente in giro, che comunque è parte integrante dell’atmosfera sanremese”, ha continuato Peyote. La voglia di rivivere la magia di Sanremo, accompagnata dalla creazione di un brano che sentiva potesse colpire, lo ha portato a tornare in questo 2025.
il brano “grazie ma no, grazie”
Il pezzo che ha presentato quest’anno ha un titolo che rimanda immediatamente alla sua ironia e alla sua capacità di affrontare temi di attualità: “Grazie ma no, grazie”. Durante l’esibizione, un gesto particolare ha catturato l’attenzione del pubblico e degli spettatori da casa: il movimento della mano che accompagna il ritornello. Questo semplice gesto ha rapidamente fatto il giro del web, diventando un vero e proprio fenomeno virale su piattaforme come Twitter e TikTok. La gente ha cominciato a replicare il movimento, creando un nuovo trend che ha coinvolto molti fan e curiosi.
In risposta a questo enorme riscontro, Willie Peyote ha deciso di realizzare un “tutorial” per insegnare a tutti come eseguire il movimento della mano, sebbene lui stesso ammetta che riesce a farlo solo in abbinamento alla base musicale del suo brano. La viralità del gesto ha dimostrato come anche un piccolo particolare possa influenzare le tendenze social e diventare parte della cultura pop del momento.
la genesi del brano
Ma cosa c’è dietro la creazione del brano? Willie Peyote ha rivelato che l’idea di “Grazie ma no, grazie” è nata da una frase che lo ha colpito e che ha deciso di sviluppare: “Come spesso mi accade, è una canzone che è nata dall’idea della frase Grazie ma no grazie, che mi piaceva e che ho messo via dicendo ‘Mah, se riesco a costruire una canzone con una lista di cose e questo che si ripete nel ritornello, secondo me può funzionare'”.
La genesi del brano è stata anche influenzata da un viaggio in Ecuador, dove ha assistito alla nascita del suo terzo nipotino. Durante quel periodo, ha ascoltato un beat creato da Luca Romeo, il bassista della sua band e co-autore del brano. L’ispirazione è scaturita così, in un momento di vita personale e di creatività musicale, dando vita a una canzone che non solo riflette il suo stile, ma che gioca anche con la cultura pop italiana, citando i Jalisse, il duo musicale famoso per la loro vittoria al Festival di Sanremo nel 1997.
il riconoscimento di carlo conti
La scelta di Carlo Conti di includerlo tra i partecipanti è stata un riconoscimento importante per Peyote. “Carlo ha sentito il pezzo, gli è piaciuto subito, e non ha neanche accennato all’eventualità di modifiche. Non ho subito questa sensazione che lui avesse dei limiti nei confronti delle canzoni che gli sono arrivate”, ha commentato l’artista, esprimendo la sua gratitudine nei confronti del conduttore.
Willie Peyote rappresenta una generazione di artisti che si muovono tra tradizione e innovazione, utilizzando la musica come mezzo per esprimere emozioni, riflessioni e critiche sociali. La sua capacità di connettersi con il pubblico, sia sul palco che attraverso i social media, lo rende un personaggio affascinante e rappresentativo della scena musicale italiana contemporanea. Con il suo ritorno a Sanremo, ha dimostrato che la musica può essere un linguaggio universale, capace di unire le persone e di creare momenti indimenticabili, sia dentro che fuori dal palcoscenico.