Il 18 settembre 2023, il mondo dello sport ha vissuto un momento di grande tristezza con la scomparsa di Totò Schillaci, un’icona del calcio italiano, che ci ha lasciato a soli 59 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al colon. La notizia ha colpito profondamente non solo i tifosi, ma anche la sua famiglia, che ora si trova ad affrontare il dolore di una perdita incolmabile. Tra i familiari, spicca la figura della primogenita Jessica Schillaci, 37 anni, che ha recentemente condiviso le sue emozioni e i ricordi degli ultimi giorni di vita del padre in un’intervista a “La Volta Buona”, condotta da Caterina Balivo.
Il legame profondo tra Jessica e Totò
Jessica, che di professione è infermiere e madre di due figli, ha sempre cercato di mantenere un profilo basso, evitando di esporsi pubblicamente. Tuttavia, il desiderio di onorare la memoria del padre, che ha segnato un’epoca nel calcio, l’ha spinta a raccontare il suo dolore. “Prima non riuscivo a parlare di lui, a concretizzare il pensiero che non ci fosse più”, esordisce con la voce rotta dal pianto. “Ringrazio tutti per la vicinanza”, aggiunge, esprimendo la sua gratitudine per il supporto ricevuto in un momento così difficile.
Nata dall’amore tra Totò e l’ex compagna Rita Bonaccorso, Jessica ha un legame profondo con il padre, che ha sempre cercato di proteggere e sostenere. La sua nascita è stata quasi un miracolo, considerando le difficoltà affrontate dalla madre nei primi mesi di gravidanza. “Quando sono nata, il ginecologo ha detto: ‘Dovete ringraziare, questa bambina è un miracolo’”, racconta, aggiungendo un tocco di commozione ai ricordi di famiglia.
Gli ultimi giorni insieme
Quando la salute di Totò ha cominciato a deteriorarsi, Jessica ha sentito il bisogno di stare vicino a lui. “Dopo la vacanza estiva, ha cominciato a mostrare i sintomi del fine vita”, spiega. Era lontana, impegnata nel suo lavoro a Verona, ma quando ha iniziato a ricevere risposte monosillabiche alle sue chiamate, ha capito che qualcosa non andava. Il fratello Mattia, 34 anni, ha confermato le sue paure, portandola a prendere una decisione difficile ma necessaria: “Ho lasciato il lavoro di corsa e sono andata a Palermo. Sono state le due settimane più intense della mia vita”.
Durante quel periodo, Jessica ha trascorso momenti preziosi con il padre. “Ci siamo parlati tanto in quei giorni, diceva cose da film”, ricorda con nostalgia. Totò, consapevole della sua situazione, si è aperto come mai prima d’ora. “Per lavoro è mancato tanto, forse si sentiva in colpa”, continua Jessica. “Mi ha chiesto scusa per non esserci stato, che avrebbe voluto avvolgere il nastro per cambiare alcune cose”. Queste parole rivelano un lato vulnerabile dell’ex calciatore, che ha sempre vissuto sotto i riflettori.
L’ultimo messaggio di Totò
Il ricovero di Totò è stato un momento particolarmente doloroso per la famiglia. “Dall’ospedale ci chiamava, aveva voce sommessa, ma si faceva capire”, racconta Jessica. “Ci chiedeva aiuto nelle piccole cose. Lui aveva capito che stava per andare via”. Queste dichiarazioni mettono in luce la lotta interiore di un uomo che, nonostante il suo passato glorioso, si è trovato a fronteggiare la fragilità della vita.
Jessica rivela l’ultima frase che il padre le ha detto: “Ti voglio bene, non te lo dimenticare mai”. Un messaggio semplice ma carico di significato, che evidenzia l’amore incondizionato tra un padre e una figlia. “E mi ha chiesto scusa”, aggiunge, lasciando trasparire il peso di una relazione che, nonostante le difficoltà, è sempre stata segnata da un profondo legame affettivo.
Un futuro da costruire
Jessica parla anche della nuova vita che si troverà a costruire senza di lui. “Sarà un percorso difficile, ma porterò sempre con me i suoi insegnamenti e i suoi valori”, afferma con determinazione. La figura di Totò Schillaci rimarrà per sempre impressa non solo nel cuore dei suoi familiari, ma anche nella memoria collettiva di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare.
La storia di Jessica e del suo legame con Totò è un potente promemoria dell’importanza della famiglia e dell’amore, anche nei momenti più bui. La sua testimonianza è un tributo a un padre che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio e nei cuori di chi lo ha amato.