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Cose da Vip

Maria Ungureanu violentata dal padre? Le accuse shock

Continuano le indagini sulla morte di Maria Ungureanu, la bambina di 10 anni trovata priva di vita in una piscina di un ristorante a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento. La difesa dei due imputati Ciocan accusa il padre della piccola di abusi nei confronti della bambina.

Una triste storia quella di Maria Ungureanu, la bambina di nazionalità rumena di 10 anni ancora da compiere trovata morta in una piscina di un ristorante a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento, il 19 giugno 2016. Per la morte della piccola sono attualmente indagati i fratelli Ciocan: Daniel Petru, giovane rumeno di anni 21, amico della famiglia Ungureanu, e la sorella Cristina, accusata di concorso in omicidio. Il fratello di quest’ultima è l’ultimo ad aver visto la bambina in vita. Recentemente è stata respinta per la terza volta la richiesta di arresto per i due.

La criminologa Ursula Franco, del pool investigativo dei fratelli Daniel e Cristina Ciocan, intervistata da Urbanpost, ha respinto le accuse spiegando che il responsabile degli abusi sulla piccola Maria Ungureanu è proprio il padre Marius. La donna ha affermato: “Vorrei precisare che la povera Maria Ungureanu non si è mai confidata con nessuno riguardo alle violenze che subiva e che era suo padre Marius Ungureanu ad abusare di lei”. “Secondo le risultanze delle indagini, infatti, Maria fu abusata un’ultima volta, poche ore prima di morire, mentre si trovava in casa con entrambi i genitori, inoltre, l’unico dato riferibile ad una violenza sessuale è lo sperma del padre repertato dai RIS su una maglietta appartenente alla bambina e sulla copertina del suo lettino. Per quanto riguarda la maglietta, sia al momento del sequestro che in seguito, i genitori della Ungureanu hanno riferito a chi indagava che quel capo d’abbigliamento era in uso esclusivo alla povera Maria”, ha dichiarato la criminologa.

L’incidente che avrebbe causato la morte di Maria Ungureanu, secondo la ricostruzione della difesa dei Ciocan, è avvenuto in presenza di un’amica della vittima, che secondo la criminologa Franco è a conoscenza di dettagli importanti sulla dinamica dei fatti. “Durante l’annegamento, che fu un evento accidentale, Maria Ungureanu si trovava in compagnia di un’amica più grande di lei, il suo nome è agli atti. Maria aveva un appuntamento con lei per una passeggiata già dal giorno precedente e proprio lei cercò poco prima di morire. Nessuno vide le due ragazzine entrare nel giardino con la piscina perché, sapendo che non avrebbero potuto entrarci, vi sgattaiolarono di nascosto. Dopo l’incidente, l’amica di Maria fuggì”. Ha poi continuano la criminologa: “La testimone presente durante l’annegamento di Maria, quando è stata interrogata ha capito che gli inquirenti erano disinteressati ai suoi movimenti del 19 giugno 2016, ed erano invece molto indaffarati nel cercare di incastrare i Ciocan sulla base di un assurdo convincimento del magistrato inquirente, si è pertanto limitata a raccontare i fatti del giorno precedente. Fatti che non hanno alcuna rilevanza né riguardo alla morte né riguardo alle violenze che la Ungureanu subiva, l’amica ha descritto un quadro riferibile semplicemente ad una caduta dalla bicicletta, nulla di più. Ciò che mi preoccupa è che l’autore delle violenze non sia neanche indagato e sia pertanto libero di reiterare”.

Photo Credits Facebook

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