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Detto da loro

Bossetti invoca l’aiuto di Di Pietro ma lui non crede alla congiura dei giudici

L’ultima speranza per il presunto assassino di Yara Gambirasio è Antonio Di Pietro, che però non crede alla congiura dei giudici contro Bossetti. 

Marita Comi, la moglie di Massimo Bossetti, ha incontrato nella sua di Curno (Bergamo) l’ex magistrato di Mani Pulite Antonio Di Pietro. La motivazione di questo incontro è facilmente intuibile: il processo in Cassazione, che avverrà nell’aprile del 2018, per l’omicidio di Yara Gambirasio; le prime due sentenze hanno dichiarato colpevole il muratore di Mapello, quindi ciò fa capire che le speranze sono molto ridotte. In pratica la signora Comi ha chiesto dei consigli all’ex magistrato in quanto teme che ci sia una congiura contro il marito da parte dei giudici. 

Antonio Di Pietro non crede a questa ipotesi, e non prenderà il caso, lo ha dichiarato con una mail inviata in esclusiva al settimanale “Oggi” in cui dichiara: “Ho indicato alla moglie di Bossetti gli unici due motivi che potrebbero essere accolti in Cassazione: i reperti non sono andati distrutti e quindi la superperizia si puo’ rifare, e poi il diritto alla difesa è stato leso perché la comparazione dei reperti è stata fatta in assenza degli avvocati di Bossetti”.

L’ex magistrato che ha lasciato la magistratura nel ’94 e ora fa l’avvocato ha aggiunto: “Mi pare che la famiglia di Bossetti vogliano insistere sulla denuncia agli inquirenti che avrebbero fatto una montatura, a me, dato che non sono d’accordo con la loro linea di difesa, non hanno proposto un incarico che io comunque non avrei accettato”. Inoltre Di Pietro ha letto la sentenza della Corte d’Appello di Brescia, insieme alla Comi, ed ha dichiarato : “Non credo ai complotti e alle congiure, tutti possiamo sbagliare ma non c’era nessun interesse ad accusare suo marito sapendolo innocente. Scacci questi pensieri. È fuori strada”. 

Photo credits Facebook 

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