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Anticipazioni Chi l’ha visto?, due gialli a rischio archiviazione: il caso di Sissy Trovato Mazza e la morte di Mario Biondo

Chi l’ha visto? torna questa sera alle ore 21.15 su Rai 3 con una nuova puntata. Lo storico programma, che da sempre si occupa dei casi di sparizione e di cronaca nera, si soffermerà in particolare su due gialli irrisolti a rischio archiviazione.

Chi l’ha visto? torna questa sera, 6 giugno 2018, alle ore 21.15 su Rai 3, in diretta dallo studio di via Teulada, in Roma. Lo storico programma, che da sempre si occupa dei casi di scomparsa e delle grandi inchieste di cronaca nera, concentrerà la propria attenzione su due gialli a rischio archiviazione: il caso dell’agente penitenziaria Sissy Trovato Mazza, in coma dal 1° novembre del 2016 e la morte del cameraman Mario Biondo, avvenuta il 30 maggio del 2013.

La conduttrice Federica Sciarelli, insieme al suo team, ripercorrerà il giallo del cameraman palermitano trovato morto nella sua casa di Madrid, dove viveva con la moglie Raquel Sánchez-Silva, nota giornalista spagnola. Il caso venne archiviato come suicidio ma, proprio pochi giorni fa, un giudice spagnolo ha riaperto il caso di Mario Biondo per fare chiarezza. Il 30enne venne trovato impiccato, parzialmente sospeso da una mensola, con un foulard. Il medico legale aveva confermato l’ipotesi del suicidio, ma i genitori del cameraman non hanno mai creduto al gesto estremo. Per tali ragioni si rivolsero alla giustizia italiana e attualmente vi indaga anche la Procura di Palermo. Proprio grazie a ciò i familiari del ragazzo hanno presentato denuncia presso il Tribunale di Madrid contro quanto dichiarato dal medico legale in quanto, stando alle relazioni compilate da esperti italiani e da un criminologo spagnolo, Mario Biondo non è morto impiccato. Qualcuno avrebbe quindi messo in scena il suicidio.

A seguire Chi l’ha visto si focalizzerà sulla storia di Maria Teresa Trovato Mazza, per tutti Sissy, la 28enne originaria di Taurianova, in coma a seguito di un colpo di pistola, esploso dalla sua arma di ordinanza, mentre si trovava nell’ospedale civile di Venezia per controllare una detenuta che aveva da poco partorito. Cosa sia successo quella tragica mattina rimane ancora un mistero. Per la Procura non vi sono elementi determinanti per prendere in considerazione la pista del tentato omicidio. Per tali ragioni chi indaga intende archiviare il caso come tentato suicidio. Qualcosa, però, sembra non tornare in questa ricostruzione. Sulla pistola d’ordinanza che ha sparato il fatidico colpo non vi sono impronte, nemmeno quelle della ragazza. Nel video che immortala gli ultimi istanti di Sissy prima dello sparo si vede bene come la ragazza era priva di guanti, quindi la sua impronta si sarebbe dovuta trovare sull’arma, stando alla ricostruzione della Procura. Così però non è stato. Dal filmato si vede un uomo uscire poco dopo lo sparo dal vano degli ascensori, il quale, passando davanti alle telecamere, abbassa il volto: una coincidenza? I genitori di Sissy chiedono di prolungare le indagini e di non archiviare il caso.

Photo Credits Facebook

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