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Veronica Panarello insultata dalle altre detenute: ecco cosa è successo in carcere

Da oltre un mese Veronica Panarello si trova nel carcere Le Vallette di Torino, dopo averne fatto lei richiesta per aderire ad un programma rieducativo che le consentirà di lavorare e studiare. Proprio all’interno di questo penitenziario però il clima è teso: alcune detenute l’hanno insultata ed isolata. La giovane mamma, condannata in primo e secondo grado per l’omicidio del primogenito Lorys Stival, si trova quindi in una situazione critica in quanto, per il momento, dovrà restare nel carcere di Torino. Proprio di questo si è parlato all’interno del programma condotto da Barbara D’Urso, Pomeriggio 5. Stando quanto rivelato, sono circa 80 le detenute nell’ala femminile, ma sembra che nessuna di queste abbia dimostrato “simpatia” per Veronica Panarello.

Non sto bene, sono isolata“, sono queste le parole che la mamma del piccolo Lorys Stival avrebbe detto all’avvocato Francesco Villardita. La donna si sente abbandonata e sola. All’interno delle mura del penitenziario, stando quanto riferito, sarebbero volate parole forti contro Veronica Panarello. Al momento però la donna deve rimanere presso Le Vallette. Allo scadere del periodo di prova di tre mesi saranno le autorità competenti a decidere se trasferire Veronica Panarello nuovamente a Catania o se farla rimanere a Torino. L’avvocato Villardita nei giorni scorsi ha inoltre rivelato che la donna, da quanto è avvenuto il trasferimento, non avrebbe più avuto notizie del fratellino di Lorys Stival. Il legale dell’ex marito, Daniele Scrofani, ritiene però che tale informazione non si corretta in quanto Davide Stival ha sempre continuato ad inviare foto e lettere riguardanti il figlio più piccolo. 

Veronica Panarello come Annamaria Franzoni? Scoppia la polemica per i diversi trattamenti

Le due donne sono state oggetto di una vera e propria polemica nel salotto di Storie Italiane. Entrambe sono state accusate dell’omicidio dei rispettivi figli: Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di reclusione per aver ucciso Lorys Stival, mentre Annamaria Franzoni è stata condannata in via definitiva a 16 anni per la morte del figlio Samuele Lorenzi. La polemica si è innescata dal tipo di trattamento, messo in luce dall’avvocato Francesco Villardita. “La differenza la intravedo nelle richieste fatte dalla difesa: noi abbiamo richiesto una prima perizia psichiatrica e ne abbiamo chiesta un’altra in appello, che non ci è stata concessa, a differenza di quanto accaduto alla Franzoni – aggiungendo –. L’esito della prima perizia di Veronica è che ci sono dei tratti disarmonici di personalità, che sono la causa dell’improvvido comportamento processuale. Se l’improvvido comportamento processuale è derivato da un tratto disarmonico di personalità talmente forte, le generiche potevano essere date. Noi andremo in Cassazione e vedremo cosa succederà, non voglio paragonare due casi: qua il problema è l’omicidio del figlio. Fermo restando la responsabilità penale. Generiche sì, generiche no in situazioni analoghe“. Cresce dunque l’ansia per l’ultimo grado di giudizio che vedrà la Cassazione pronunciarsi in merito al processo riguardante l’omicidio di Lorys Stival.

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