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Denise Pipitone clamorosa svolta nelle indagini: impronta digitale riapre il caso

Clamorosa svolta nelle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone: un’impronta digitale riapre il caso. Stando quanto rivelato dall’inviata di Pomeriggio 5, le indagini dei Ris di Messina si starebbero concentrando sulle impronte digitali prelevate nei luoghi che Denise Pipitone frequentava. In particolare su alcune minuscole impronte di polpastrelli dalle quali, con le tecnologie attuali, sarebbe possibile estrarre il Dna. Questo sarebbe un dato importante perché permetterebbe di capire gli ultimi spostamenti della bimba. Si tratta quindi di una clamorosa novità che infonde nuova speranza nella coraggiosa mamma della piccola, Piera Maggio, che in tutti questi anni non ha mai smesso di lottare insieme al padre della bimba, Piero Pulizzi. L’inviata del programma di Barbara D’Urso ha inoltre rivelato che i genitori di Denise Pipitone avrebbero deciso di sposarsi e sicuramente, più uniti di prima, continueranno a lottare per riabbracciare la loro Denise.

Facciamo però un passo indietro e cerchiamo di ricostruire quanto accadde quel tragico 1° settembre del 2004. Denise Pipitone stava giocando davanti casa della nonna materna insieme a un cuginetto, tra via Castagnola e via La Bruna, a Mazara del Vallo. Ad un certo punto, intorno a mezzogiorno, è sparita nel nulla.Presumibilmente la piccola è stata rapita, ma da chi? Di lei si sono perse le tracce. Nel corso delle indagini finirono sotto la lente degli investigatori Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, e la madre Anna Corona. La bimba era nata da una relazione extraconiugale tra Piera Maggio e Piero Pulizzi. Le indagini proseguirono e l’unica ad essere iscritta nel registro degli indagati per la scomparsa della piccola fu Jessica Pulizzi. La Cassazione il 24 aprile del 2017 ha assolto in via definitiva la sorellastra di Denise. Per la Suprema Corte a carico della ragazza vi era solo qualche indizio ma nessuna prova. I genitori di Denise Pipitone continuano a lottare per scoprire la verità mantenendo alta l’attenzione.

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