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Renata Rapposelli, prove schiaccianti contro i Santoleri: scioccante ricostruzione dell’omicidio

Per la Procura di Teramo non vi sono dubbi: a compiere il delitto di Renata Rapposelli, viste le prove ritenute schiaccianti, sono stati l’ex marito, Giuseppe Santoleri, e il figlio Simone Santoleri. Chi indaga ha inoltre effettuato una scioccante ricostruzione dell’omicidio, individuando i presunti ruoli dei due uomini. “Dopo un violento litigio, dovuto a questioni di natura economica – si legge sulla ricostruzione della Procura riportata dal settimanale Giallo -, Simone Santoleri inveiva urlando contro la madre (urla distintamente percepite nella strada sottostante) e la afferrava al collo stringendo con violenza, contestualmente tappandole la bocca impedendole di respirare e trascinando così la povera donna sul divano della zona giorno, ove continuava l’azione di strangolamento e di asfissia, coadiuvato da Giuseppe Santoleri che teneva fermi i piedi della donna che tentava di strenuamente di divincolarsi, così cagionando la morte della Rapposelli intervenuta per l’azione congiunta di strangolamento e procurata asfissia”.

Questa è la ricostruzione fatta dalla Procura grazie alle prove raccolte nel corso delle indagini. Il pm ha chiesto ed ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari che Giuseppe e Simone Santoleri siano processati con il giudizio immediato. Ciò, come spiega il settimanale diretto da Andrea Biavardi, vuol dire che l’accusa è certa e che le prove contro i due uomini sono schiaccianti. I due uomini, assieme ai loro avvocati, avranno la possibilità di presentare la richiesta di essere giudicati con il rito abbreviato. Per gli inquirenti quindi non vi sono dubbi: ad uccidere la pittrice 64enne sono stati il figlio e l’ex marito. I due uomini ancora oggi continuano a professarsi innocenti rispetto all’omicidio di Renata Rapposelli. Attualmente sono detenuti in due carceri diversi: il padre in quello di Castrogno, mentre il figlio a Lanciano. Gli avvocati difensori annunciano già battaglia. In una nota, pubblicata su Giallo, Gianluca Carradori, Gianluca Reitano e Alessandro Angelozzi, legali di Simone e Giuseppe Santoleri, scrivono: “Con in nostri consulenti, cominceremo subito ad analizzare il fascicolo delle indagini per poi evidenziare in dibattimento le varie contraddizioni, già in parte rilevate in sede di Riesame, degli esiti e degli accertamenti scientifici e medico-legali”. Il 16 gennaio del 2019 si aprirà il processo a carico di Simone e Giuseppe Santoleri, entrambi accusati di concorso in omicidio volontario e soppressione di cadavere.

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