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Roberta Bruzzone furiosa contro la consulente di Massimo Bossetti

Nella puntata de La Vita in Diretta di ieri 8 novembre 2018, è andato in onda uno scontro acceso tra Roberta Bruzzone e Dalila Ranalletta. Quest’ultima è il medico legale consulente della difesa di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Dopo la recente sentenza della Cassazione, entrambe sono state invitate in trasmissione per parlare del caso. I giudici hanno confermato il fine pena mai per il carpentiere bergamasco ma lui, dal carcere di Bergamo dove è detenuto, continua a professarsi innocente. Il dibattito, moderato dal conduttore Tiberio Timperi, non è però filato tutto liscio. I toni tra le due si sono infatti accesi quando è stata affrontata la vicenda relativa alla richiesta di una nuova perizia del Dna.

Lo scontro tra Roberta Bruzzone e Dalila Ranalletta

“Ci sono stati tre gradi di giudizio, tantissime udienze e una dura battaglia tra accusa e difesa”, spiega la Bruzzone. “Tutte le udienze hanno dimostrato che non c’è nulla a carico di Massimo Bossetti”, risponde il medico legale, interrotto da una risata della Bruzzone. “La smette di ridere?“, sbotta allora Ranalletta. E la criminologa prova allora a spiegare la sua reazione: “Non si possono sentire queste frasi, ci sono prove e sentenze, non possiamo fare finta che non sia così“.  “Ma a che titolo parla la dottoressa Bruzzone?“, afferma infastidita Ranalletta. Subito la replica della psicologa forense: “Mi sono letta le sentenze, lì ci sono tutte le risposte..[…]… Bossetti può continuare a dire quello che vuole“.

Il medico legale allora ha spiegato che nei tre gradi di giudizio non sono emersi indizi tali da dimostrare la colpevolezza del muratore di Mapello. E quindi la Bruzzone torna a contestarla: “Se volete provare a riaprire il processo, trovate altro, non ripetete la solita filastrocca perché non ha funzionato“. “Io la ignoro proprio, aspetto che lei stia zitta per parlare” replica Ranalletta. La criminologa ha poi spiegato perché secondo lei c’è ancora gente in Italia che crede nell’innocenza di Bossetti: “C’è una campagna mediatica che ha disinformato. Non sono i cittadini italiani che televotano le sentenze, ci sono giudici e magistrati che si sono pronunciati sempre nello stesso modo“.

Roberta Bruzzone su Bossetti: “Gli avvocati hanno incassato una sonora sconfitta”

“A uscirne davvero ‘con le ossa rotte’ è stata soprattutto la difesa del muratore di Mapello, visto che la Suprema Corte di Cassazione ha ritenuto il suo corposo ricorso addirittura inammissibile. E’ un po’ come quando ti prepari a entrare in campo, ma hai sbagliato stadio. E forse anche sport , perché le regole per il ricorso in Cassazione sono diverse” spiega la criminologa su Giallo. Roberta Bruzzone poi aggiunge: “Quello vissuto dalla difesa di Bossetti è uno degli scenari peggiori che si possono verificare nella carriera forense, l’incubo di ogni avvocato cassazionista. E la difesa di Bossetti sembra averla presa malissimo”. 

Sull’avvocato del carpentiere bergamasco, Claudio Salvagni, l’esperta non le manda a dire. “Circola un video, mandato in onda da diverse trasmissioni televisive, che ritrae l’avvocato Claudio Salvagni, all’uscita del carcere dove sta scontando la pena Massimo Bossetti, mentre si lascia andare a esternazioni piuttosto sconcertanti per chi indossa una toga“. L’esperta si riferisce a queste esatte parole del legale: “Vorrei guardare negli occhi tutti quelli che lo hanno ammazzato quest’uomo, vorrei dirgli che provo un profondo disprezzo nei confronti di tutto questo“. “Si riferisce ai 39 giudici che lo hanno dichiarato colpevole?” conclude la Bruzzone.

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