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Loris Stival, 4 anni fa l’omicidio: Veronica Panarello in silenzio dal carcere

Sono passati esattamente quattro anni da quando Loris Stival, il bambino di otto anni di Santa Croce Camerina, venne trovato cadavere in un canalone. Per quell’omicidio la giovane madre Veronica Panarello è stata condannata in primo e secondo grado a 30 anni di reclusione, la pena massima con il rito abbreviato. La responsabilità “è dimostrata al di là di ogni ragionevole dubbio”, scrivono i giudici. Alla base del delitto, avvenuto strangolando il bambino con fascette di plastica da elettricista, il litigio di quella mattina perché Loris non voleva andare a scuola. “Un dolo d’impeto, nato dal rifiuto del bambino di andare a scuola quella mattina e dal diverbio nato con la madre, il contenuto è conosciuto soltanto all’imputata”, scrive il gup Reale secondo cui l’omicidio sarebbe stato “dettato da un impulso incontrollabile, da uno stato passionale momentaneo della donna”.

Il messaggio commovente di Davide Stival

Davide Stival, padre del piccolo, ha scelto una iniziativa privata per celebrare il quarto anniversario della morte di Loris. Nessuna celebrazione collettiva, dunque, né incursione delle telecamere, restando coerente con il suo consueto atteggiamento. L’uomo invita a non dimenticare il suo bambino. Attraverso un manifesto funebre, scrive: “Nella ricorrenza del quarto anniversario della scomparsa del piccolo Loris, giovedì 29 novembre presso la chiesa madre (di Santa Croce Camerina ndr), verrà celebrata una messa in sua memoria. Mi piacerebbe che chi gli ha voluto bene partecipasse alla funzione per mantenere vivo il ricordo di un bimbo speciale. Ringrazio in anticipo quanto vorranno partecipare”. E poi rivolto al figlio scrive: “Tu, piccola stella luminosa in mezzo a miliardi di stelle, brilli della luce più bella. Il tuo papà“.

Da parte di Veronica, al momento, non sarebbero giunte invece dichiarazioni. La donna dallo scorso agosto si trova detenuta nel carcere femminile Le Vallette di Torino, dopo il trasferimento dal penitenziario di Catania su sua esplicita richiesta.

Davide Stival replica alle accuse di Veronica Panarello

Veronica Panarello ha recentemente accusato il marito Davide Stival di non ricevere in carcere informazioni e foto del secondogenito. La donna è attualmente detenuta nel carcere di Catania, condannata in primo grado a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio primogenito Loris. A Storie Italiane è intervenuto sulla vicenda l’avvocato Daniele Scrofani, legale di Davide. Scrofani ha replicato alle accuse della Panarello, riportando le parole del suo assistito. Davide sostiene, infatti, di aver mandato alla moglie le foto del bambino.

“La corrispondenza interviene in maniera regolare: recentemente c’è stata una lettera abbastanza ricca di particolari sul normale evolversi della vita del bimbo. A causa del trasferimento da un carcere all’altro, c’è stata una breve interruzione. Le lettere da inviare sono una al mese. Questo secondo il provvedimento della Corte d’Appello di Catania. Davide è tenuto a dare informazioni sulle condizioni del figlio una volta al mese. Deve poi spedire foto e video ogni tre mesi” ha specificato il legale.

Scrofani ha poi replicato alle recenti dichiarazioni rilasciate da Franco Panarello, padre di Veronica, sempre nel programma di Eleonora Daniele. L’uomo continua infatti a difendere la figlia. “In carcere Veronica non sta bene. – aveva dichiarato – Non penso che avrebbe fatto al figlio una cosa del genere, la vera giustizia si deve cercareSapendo che mamma è, non penso che lo avrebbe fatto. Perché non chiedere aiuto? Anche questo è vero, purtroppo”. A queste parole, il legale di Davide Stival ha voluto così rispondere: “Io ho sempre avuto rispetto per questo uomo, ma certe frasi sono inascoltabili: la Panarello ha dato una serie di versioni, è stata trattata in un modo incredibile dal punto di vista processuale, ogni versione è stata valutata minuziosamente dalle forze dell’ordine”.

 

 

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