Primo Piano

Roberta Ragusa, la lettera anonima: “Antonio Logli era aggressivo”

Roberta Ragusa è scomparsa ormai da anni, di lei non si sa più nulla dal. Ora spunta una misteriosa lettera durante una puntata di Chi L’Ha Visto che descrive “Antonio Logli come una persona aggressiva”. La lettera, firmata da una misteriosa donna angosciata, descrive Antonio Logli, marito di Roberta, come carattere di Antonio Logli, che viene dipinto come una persona aggressiva ed in grado di aprire serrature, di muoversi senza dare nell’occhio. Inoltre, veniva sottolineato che l’uomo sostiene che il negare -anche l’evidenza- sia il modo migliore per affrontare eventuali problemi.

Roberta Ragusa, la donna aveva un amante? Le rivelazioni del marito Antonio Logli

Antonio Logli continua a dichiararsi innocente dal carcere. L’uomo è in galera per l’omicidio di sua moglie Roberta Ragusa ma proprio durante il ricorso presentato in Cassazione contro la condanna avrebbe chiesto di verificare se la moglie Roberta Ragusa possa essere fuggita con un amante.

Della donna non si hanno più notizie dalla notte fra il 13 e 14 gennaio 2012. “Il fatto che alcuni testimoni abbiano escluso questa possibilità di una relazione extraconiugale di Roberta Ragusa non vale a fornire la prova certa della sua inesistenza. L’affermazione al riguardo del giudice è poi contraddetta da specifiche evidenze istruttorie di cui lo stesso, con conseguente travisamento probatorio, non tiene conto alcuno” sono queste le parole degli avvocati del 55 enne di Gello. Logli, ricordiamo, è condannato sia in primo che in secondo grado a 20 anni di reclusione per l’omicidio della moglie e la distruzione del suo cadavere.

La difesa dell’uomo vuole far leva su delle voci di paese che avrebbero parlato di una presunta relazione extraconiugale della Ragusa. E’ quanto riporta il settimanale Giallo. I legali, infatti, sulla base di questo, non escludono che la donna possa essere fuggita con un uomo misterioso. Essi, avanzano inoltre anche una critica nei confronti dei giudici che non avrebbero tenuto conto di alcuni indizi che a loro giudizio potrebbero provare questa ipotesi. 

Del resto, non è la prima volta che Antonio Logli cerca di insistere su questa pista. In passato aveva affermato che la moglie potesse trovarsi in luogo lontano, magari di villeggiatura. A ispirare questa ipotesi sono delle testimonianze rilasciate da due vicini di casa poco dopo la scomparsa di Roberta. I due teste, raccontano di chiacchiere di paese secondo cui già mesi prima dalla scomparsa, la Ragusa si era allontanata volontariamente di casa con l’amante per circa due o tre giorni. In questa stessa occasione, dicono i vicini, Logli sarebbe poi andato a riprendersi la moglie.

Roberta Ragusa: ecco perché Antonio Logli l’ha uccisa

Roberta Ragusa è stata uccisa dal marito Antonio Logli per ragioni economiche. E’ quello che scrivono i giudici della Corte d’Appello di Firenze. Questi ultimi, lo scorso agosto, hanno confermato la condanna a venti anni di carcere per l’uomo. Sul caso di Roberta, per la giustizia è “illogico pensare ad un allontanamento volontario“. Il movente che avrebbe spinto Logli ad uccidere la moglie non è dunque passionale ma di natura economica.

La sentenza aveva inoltre convalidato l’applicazione delle stesse misure cautelari emesse dalla prima corte. Queste prevedevano l’obbligo di residenza nel comune di San Giuliano Terme e il divieto di allontanarsi dalla provincia di Pisa dalle ore 21 fino alle 6. Non ritenendo dunque necessaria la detenzione cautelare. Proprio per tale ragione Antonio Logli, nonostante le due sentenze, è libero.

Il 55 enne di Gello, temeva che con una separazione, presa in considerazione da Roberta, ci sarebbero stati dei “contraccolpi economici“. “La coppia Logli-Ragusa versava da tempo in irreversibile stato di crisi matrimoniale a causa della protratta relazione del marito con Sara Calzolaio“. Quest’ultima è  la giovane dipendente dell’autoscuola di famiglia ed ex baby sitter dei figli della coppia. 

La separazione dalla moglie, avrebbe comportato per Logli la perdita della scuola guida in proprietà con la donna e della casa, di proprietà dei genitori di Roberta. “Gli interessi economici dei coniugi erano strettamente intrecciati e non facilmente districabili vista la partecipazione in forma societaria all’attività di famiglia alla cui conduzione la Ragusa era principalmente dedita”, hanno scritto i giudici.

Pulsante per tornare all'inizio