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Terence Hill, il lutto drammatico di ‘Don Matteo’: «Piangeva sempre»

È il mitico Don Matteo da ormai 12 stagioni, ma prima della fortunatissima serie all’occhiello del palinsteto Rai, Terence Hill è stato anche molto altro. Un icona del western all’italiana, innanzi tutto, ma anche marito di Lori Zwicklbauer, e padre di due figli, Jess e poi Ross, adottato e deceduto drammaticamente nel 1990 a seguito di un incidente stradale. All’anagrafe Mario Girotti, diventato poi Terence Hill: per tutti ormai è Don Matteo.

Ecco chi è Jess, il primogenito di Terence Hill [FOTO]

Jess Hill, figlio maggiore di Terence e dell’attrice Lori Zwicklbauer è nato il 7 novembre del 1969 a Los Angeles. Come spesso accade, Jess ha seguito le orme dei genitori ed è diventato uno sceneggiatore e produttore cinematografico in America, dove spesso lavora anche con il padre. Non a caso Jess ha esordito al cinema da giovanissimo insieme a suo padre con “Lo chiamavano Trinità” e successivamente nel film “Il mio nome è nessuno”. Ad oggi però preferisce rimanere dietro le quinte, sia come sceneggiatore che assistente alla regia:

“Il mio primo lavoro è fare il produttore, vivo in America. Papà, però, mi ha chiesto di seguire la gelateria, che si trova in Umbria, perciò vengo spesso in Italia. L’idea di aprire una gelateria la accarezzavamo da tempo”.

Jesse e la perdita del fratello Ross

Jesse aveva un fratello più piccolo, Ross, adottato dai genitori e deceduto a 16 anni, nel 1990. Un terribile incidente stradale avvenuto a Stockbridge, nel Massachussetts, dove la famiglia si era trasferita dall’Italia, causato da una lastra di ghiaccio. Proprio a causa di questo drammatico evento Terence si è ritirato dalle scene per dieci anni, per poi ritornare sul piccolo schermo con il ruolo di Don Matteo. Jess ricorda quel periodo con dolore e tenerezza proprio verso suo padre Terence:

Mio papà aveva il terrore negli occhi. Giunti lì, non abbiamo potuto far altro che piangerlo. Vedevo mio padre piangere sempre. Tante lacrime, tantissime! Sembrava a tutti assurdo quello che era accaduto”.

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