Papa Francesco la benedizione Urbi et Orbi, oggi 27 marzo: un fatto storico
L’intervento di Papa Francesco, in piena emergenza coronavirus, non si è fatto attendere. Oggi, 27 marzo, assisteremo a un fatto storico, la benedizione straordinaria “Urbi et Orbi“, in onda dalle 17.50. Di cosa si tratta? Ecco le origini della preghiera e il significato dell’indulgenza plenaria.
Cos’è la benedizione “Urbi et Orbi”?
La benedizione apostolica “Urbi et Orbi” è la prima benedizione pubblica di un papa quando viene eletto. Viene inoltre impartita dal pontefice nei giorni di festività, Natale e Pasqua. Alla benedizione è annessa l’indulgenza plenaria che comporta la remissione di tutte le pene dovute ai peccati per i fedeli presenti in piazza San Pietro e per coloro che la ricevono tramite i vari mezzi di comunicazione sociale.
Alla benedizione, come si diceva, sarà annessa l’indulgenza plenaria, ma cosa significa? In questo caso, il pontefice prega per la remissione della pena temporale dettata dai peccati commessi e perdonati. Su Avvenire si trova una spiegazione sintetica ed efficace: “Per spiegarla bene, spesso si ricorre all’esempio del foro sul muro e del chiodo che l’ha procurato. Il chiodo è il peccato che una volta confessato e perdonato attraverso la Confessione ‘non c’è più’. Resta invece l’effetto del male commesso, il foro, che l’indulgenza per così dire chiude. Riassumendo: l’assoluzione sacramentale cancella i peccati, mentre l’indulgenza cancella la pena temporale, che non significa terrena, ma con una durata di tempo non senza fine: terrena, oppure da scontare in Purgatorio”.