E’ un momento difficile e la domanda che tutti si pongono è: come faccio a sapere se ho il coronavirus? Domanda legittima considerando anche che sempre più spesso il virus non si manifesta e il soggetto resta asintomatico. A tal proposito, cerchiamo qui di sciogliere dei dubbi.
Come faccio a sapere se ho il coronavirus?
Ciò che preoccupa la maggior parte degli italiani è l’incapacità di riconoscere tempestivamente il coronavirus. Per fare chiarezza, riportiamo qui alcune dati sui sintomi che posso rappresentare un’avvisaglia. Di norma non ci preoccuperemmo molto se si presentassero sintomi come febbre e mal di gola; in questo caso, però, tutto ci spaventa. Se si avvertono mal di gola, febbre al di sopra dei 37,5°, respiro corto, e stanchezza, potrebbe trattarsi del nuovo virus. In alcuni casi, il covid-19 si manifesta anche con la diarrea. Dal momento in cui si prende coscienza di avere tutti questi sintomi è importante isolarsi e non andare al pronto soccorso, ma fare riferimento ai numeri di telefono istituiti appositamente o rivolgersi al 112.
Come si richiedono i tamponi? Come sarà la fase 2?
In merito ai tamponi e la fase 2, Domenico Arcuri ha spiegato: “Il 15 aprile alle 20 il Ministero della Salute ha mandato ai nostri uffici la richiesta di trovare la modalità più trasparente e veloce di acquisire 150.000 test sierologici per poter fare un’importante campionamento della popolazione italiana – ha spiegato Arcuri -. Il 17 aprile alle 19 abbiamo pubblicato una procedura di gara e abbiamo fatto due scelte nette, la prima: nessuna trattativa privata, ma una gara veloce e trasparente per un prodotto competitivo; la seconda, la qualità del test è più importante di ogni altro aspetto anche quello economico, la salute non ha prezzo. Aggiudicheremo la gara entro il 29 aprile per avere presto un unico strumento utile per tutte le regioni italiane […] Abbiamo iniziato anche una massiccia distribuzione di tamponi nell’ultima settimana: ne abbiamo distribuiti 280000, il 23% di quanti ne erano stati distribuiti finora. Anche questo flusso verso le regioni è stato normalizzato”