Come funziona cassa integrazione: come richiederla, come si calcola
Nel decreto del 1° marzo 2020, tra le misure adottate a sostegno delle imprese sono state inserite anche delle novità riguardo la cassa integrazione ordinaria, l’assegno ordinario e la cassa integrazione in deroga. Tutte misure volte a dare manforte a quelle realtà lavorative che, a causa del Coronavirus e del lockdown, sono state costrette a subire un rallentamento. O, quantomeno, una riduzione del lavoro. In quest’ottica, il decreto Cura Italia ha stabilito che le casse integrazioni possono essere estese a tutti quei lavoratori la cui attività lavorativa è stata ridotta o sospesa per via delle disposizioni governative relative alla prevenzione della diffusione del virus.
A chi spetta?
A poter richiedere la cassa integrazione sono, quindi, tutti quei lavoratori che hanno visto ridurre o interrompere le proprie mansioni lavorative. Con alcuni vincoli, primo fra tutti risultare assunti alla data del 17 marzo 2020. A poter far richiesta per la CIGO o per la CIGS sono solo alcune categorie di aziende, dettagliatamente riportate all’interno del Decreto Cura Italia. Per quanto riguarda il calcolo, è abbastanza semplice. L’importo che viene corrisposto dall’INPS è pari all’80% della retribuzione totale che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate. Con un tetto massimo mensile stabilito.
Cassa integrazione: come richiederla
Ma veniamo ora a una delle questioni più dibattute. Come si richiede la cassa integrazione? A fare domanda deve essere la stessa azienda. Si può presentare la richiesta sul portale web dell’INPS entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di riduzione o di sospensione del lavoro. La cassa integrazione provvederà a coprire gli importi per i periodi dal 23 febbraio 2020 al 31 agosto 2020, con una durata massima di 9 settimane per ciascun dipendente. I primi pagamenti dovrebbero essere effettuati entro il 30 aprile.