Jannah Theme License is not validated, Go to the theme options page to validate the license, You need a single license for each domain name.
Chicche di Velvet

Rocco Siffredi, il figlio Lorenzo segue le sue orme: debutto al cinema

Rocco Siffredi, leggenda dei filmini hard e del porno, anche d’autore, ha due figli d’arte: Leonardo, star di Instagram e di intimo, e Lorenzo Tano. Quest’ultimo, molto introverso rispetto al fratello, sta per debuttare nel cinema porno con il film Pure Neon, di cui ha scritto soggetto e sceneggiatura. È anche co-regista, insieme al padre Rocco Siffredi: tre ore di film con protagoniste unicamente donne. Il famoso pornoattore aveva descritto di come il figlio lo aiutasse a lavoro:

Mio figlio è fiero di me e mi dà una mano sul set. Ha iniziato ad aiutarmi dietro le quinte. Lui però ama solo donne con donne. Da sette anni è fidanzato. Lui le ragazze sul set non le vede neanche, è estremamente fedele.

rocco siffredi

Rocco Siffredi ha rivelato di come sia nata la collaborazione familiare che ha portato a Pure Neon:

È iniziato tutto un paio d’anni fa, quando Lorenzo mi ha detto: “Papà usi delle videocamere tremende, non sai fare un film. Sei il numero uno sul sesso, d’accordo, ma usi materiali davvero pessimi”.

Il figlio di Rocco Siffredi ha scelto unicamente protagoniste donne per Pure Neon, remake del film “Neon Demon” di Nicolas Winding Refn:

Lorenzo ha studiato Economia ma ha una grande passione per la tecnologia. Però è un ragazzo introverso, timido: lui fa le cose ma non si espone, non voleva la firma nella regia del film. “Mi hai fatto spendere 50.000 euro di materiali nuovi, adesso devi fare qualcosa” gli ho detto. Lui mi ha risposto: “A me non piacciono le attrici che scegli”. Alla fine ha deciso di accettare, ma ad una condizione: voleva vedere solo donne nel suo film.

La co-regia fra Rocco Siffredi e suo figlio è nata in maniera spontanea, sul set, dove l’esperienza di uno ha aiutato la visione dell’altro:

Gli ho detto: però te lo monti tu. Perché a me montare un film lesbian m’annoia: succede davvero poco. Gli ho fatto girare la prima scena da solo, l’ha ripresa tutta però si vedeva che era un po’ senza esperienza. Da quel momento ho cominciato a riprendere solo io. Ho fatto la camera per tutto il film, sono stato il suo occhio. Lui mi diceva esattamente cosa voleva.

Pulsante per tornare all'inizio