
Patrice Benjamin-Ramgoolam spiega che per lei mangiare il muro è una sorta di via di fuga e come in tutte le dipendenze inizialmente era restia ad ammettere il proprio problema. Ora però, grazie anche al supporto del marito, ne parla tranquillamente e in qualche modo questa ammissione rappresenta un primo passo verso la cura. Un giorno si è anche mostrata al coniuge mentre rosicchiava la parete di casa. L’istinto di divorare i mattoni è impellente, come avviene per esempio nella bulimia o in altri disturbi dell’alimentazione nei quali a un primo momento di perdita di controllo segue un altro momento di resa totale e di odio nei confronti dell’oggetto del desiderio (il cibo, il muro o qualsiasi cosa sia). Tutto inizia per Patrice all’età di 18 anni, in concomitanza con una diagnosi di depressione e ansia. Sembra poi che la ragazza sia stata vittima di bullismo da adolescente e che abbia sofferto di vari problemi psicologici che potrebbero essere poi sfociati in un disordine alimentare profondo.
Una malattia chiamata PICA
La sindrome di PICA o picacismo, anche chiamata allotriofagia, è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dall’ingestione continuata nel tempo di sostanze non nutritive (terra, sabbia, carta, gesso, legno). È molto rara e i pochi casi sono stati registrati nel corso della gravidanza o in persone con deficit cognitivi. In sostanza questa sindrome è caratterizzata da un irrefrenabile bisogno di mangiare oggetti non commestibili e totalmente privi di valore nutritivo: c’è chi mangia monete, chi catene e chi ancora gommapiuma.