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Omicidio Kennedy: cosa rivelano i documenti desegretati

Si torna a parlare di pista cubana e di pista sovietica

Quasi 1500 pagine di file top-secret e documenti secretati ed inediti riguardanti l’assassinio dell’ex presidente americano John F. Kennedy sono stati resi pubblici. Si tratta di un tesoro che potrebbe riscrivere la cronaca di quell’evento che ha cambiato la storia e, allo stesso tempo, aprire le porte a risposte per colmare i molti interrogativi sul caso.

I documenti segreti che potrebbero riscrivere la storia dell’assassinio di John F. Kennedy

L’assassinio di Kennedy ha sconvolto in mondo intero nel 1963. Il governo degli USA ha pubblicato mercoledì alcuni documenti secretati, che potrebbero rivelare qualcosa in più sui tragici fatti di quel giorno. Da una prima lettura di alcuni file, dunque, sembra che ai tempi i servizi segreti avessero condotto indagini di ogni tipo. Dalla mafia italiana al coinvolgimento dei servizi segreti sovietici, passando per i gruppi comunisti africani. Tutte le piste cercavano di determinare se Lee Harvey Oswald avesse avuto complici.

Tantissimi gli interrogativi a cui non è mai stata trovata risposta. Ma alcuni dettagli potrebbero riaprire le strade da percorrere per trovare una soluzione. Una di queste potrebbe essere la famosa pista sovietica. Stando al The Sun, infatti, i rapporti si riferivano a chiamate anonime alla stazione della CIA a Canberra, in Australia, il 24 novembre 1963 e il 15 ottobre 1962. Il chiamante sosteneva di essere un autista dell’ambasciata sovietica. Durante la telefonata dell’ottobre 1962, ha anche dichiarato che i “Paesi della cortina di ferro hanno pagato 100mila dollari per assassinare JFK“. I documenti che hanno visto la luce ieri, dunque, si riferiscono in più occasioni a queste chiamate misteriose.

La pista cubana si intreccia con quella sovietica

Sebbene non si conosca il contenuto di altri documenti, che probabilmente rimarranno segreti per ancora molti anni, in molti rapporti si fa riferimento alla pista cubana e a quella sovietica. E spesso sembra addirittura che le due strade si incrocino quando si parla dell’assassinio di Kennedy.

 

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Dai rapporti, infatti, emergono i dettagli sulle visite di Oswald alle ambasciate sovietiche e cubane a Città del Messico. Qui avrebbe incontrato un agente del KBG il 29 settembre 1963, due mesi prima dell’omicidio. Ricordiamo anche che la moglie di Oswald, Marina, era di nazionalità russa e compare in moltissimi dei documenti declassati. Intanto ne rimangono oltre 10mila che non hanno ancora visto la luce. Se, dunque, le informazioni che portano a Mosca sembrano essere molte, è anche vero che si comincia a vedere solo una minima parte di tutto il materiale che era stato nascosto al grande pubblico.

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Roberta Gerboni

Beauty & Royal affairs

Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online.
Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania.
Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo.

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