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Esiste la paura di guidare? Sì e si chiama Amaxofobia, tutto ciò che c’è da sapere

Mettersi in auto e spostarsi tranquillamente senza dipendere da condizioni esterne è un elemento determinante che definisce la propria autonomia. Ma non per tutti è così semplice accendere il motore della macchina e mettersi in carreggiata! Esiste una condizione psicofisica che costringe il ‘guidatore’ a vivere una situazione di estrema ansia. In casi particolari, tale paura può esser così forte da spingere l’individuo ad escludere qualsiasi possibilità e condizione, pur di non mettersi dinnanzi al volante.

Si parla di Amaxofobia, una parola di origine greca che sintetizza, brevemente, la paura di guidare. Alcune persone cambiano la propria vita, ed escludono decisioni lavorative o quotidiane lasciandosi divorare dalla fobia. In Italia è molto diffusa; ne soffrono infatti il 64% le donne, mentre il 36% coinvolge prettamente gli uomini. Ma come nasce la paura di guidare? Ci sono rimedi e cure che contrastino l’Amaxofobia?

Innanzitutto l’Amaxofobia nasce da un forte timore causato dal senso di incapacità di mettersi alla guida. Questa ansia per alcune persone è paralizzante; anche solo l’idea di accendere il motore della macchina può portare l’individuo ad avere improvvisi attacchi di panico. Nella maggior parte dei casi, ciò avviene per traumi mai superati. Le persone che ne soffrono percepiscono l’impossibilità di fronteggiare l’eccessiva paura e finiscono di evitare totalmente o parzialmente l’esperienza di guida.

Cosa teme e cosa prova una persona che soffre di amaxofobia

La paura di guidare è un disturbo trasversale, ossia è presente sia nei giovani e sia negli adulti. In generale, se è la tendenza nel sviluppare la paura è forte, l’Amaxofobia aumenta con la crescita e dunque con l’avanzare dell’età. Ciò si verifica soprattutto se, nel corso della vita vi siano stati dei traumi molto profondi. Questa fobia si nasconde di solito, dietro le persone che hanno subito incidenti o che hanno comunque visto coinvolte persone a loro molto care.

Mentre, se un individuo prova molta paura di guidare senza aver vissuto nessun trauma personale, ciò significa che vi è probabilmente un problema di autostima. Chi soffre di Amaxofobia a volte ha semplicemente paura di prendere le redini della propria vita; esattamente come se, il volante di una qualsiasi macchina fosse lo strumento di guida del proprio percorso personale.

La fobia si manifesta in base a diversi sintomi psicofisici, come per esempio: improvvisi attacchi di panico, accelerazione del battito cardiaco, disturbi gastrici ed urinari, senso di vertigini e mancanza d’aria. Ma non solo, fra i sintomi vi è anche la sudorazione eccessiva, tremore e nausea. Evitare di guidare la macchina non è il modo migliore per gestire questa fobia. Vediamo dunque quali sono i migliori metodi per affrontare la fobia.

Come combattere l’Amaxofobia

Numerosi studi attestano che, il percorso terapeutico è essenziale per poter fronteggiare e superare la paura di guidare. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è un percorso terapeutico dove le persone imparano a riconoscere la distorta percezione che hanno di sé. Il passo successivo sta invece nel ridurre la percezione alterata; l’ansia si abbassa e aumenta progressivamente il proprio controllo su di sé.

Un altro efficace percorso è la terapia di esposizione alla realtà virtuale. Le persone che hanno maturato tale fobia vengono esposte a situazioni analoghe prettamente controllate da terzi. Il terapeuta controlla e insegna a gestire l’ansia durante l’ipotetica realtà ansiogena.

Rendere confortevole la propria auto

Un modo per contrastare la paura può partire dalla cura della propria auto. Cercare di rendere il più confortevole possibile il luogo che genera ansia, è un efficiente passo avanti. Innanzitutto bisogna eseguire diverse sessioni di esercizio mentale; ossia: immaginarsi in macchina, accendere il motore e gestire i diversi comandi. Ciò sviluppa una sottile ma essenziale percezione mentale del controllo. In questo modo ci si proietta meglio nell’ambiente circoscritto e sarà più semplice entrare in macchina.

Prendere dunque confidenza con il luogo, è il secondo passaggio. Si inizia per esempio a toccare i tasti, a visualizzare le marce e a sentire soprattutto il rumore del motore acceso, stando serenamente fermi. Questo significa che, stabilire un rapporto con la macchina converte il senso di paura in legame d’appartenenza.

Un altro modo per ridimensionare la paura è l’estetica. Scegliere delle fragranze gradevoli e una buona musica per le proprie orecchie favorisce il bello ed il confort all’interno della propria macchina. Ma è importante inoltre capire che, la fobia si affronta gradualmente e a piccoli passi finché non si avrà la netta percezione di sé in un ambiente non più ansiogeno.

 

Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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