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Sabrina Salerno: “La vita privata non è uno spettacolo da vendere”

Sabrina Salerno non ha bisogno di presentazioni. E’ un simbolo, un orgoglio nazionale, un’icona dei ruggenti anni Ottanta. Ha venduto oltre venti milioni di dischi al mondo, collezionato dischi d’oro e di platino, riconoscimenti e premi di ogni tipo. Con le sue forme prorompenti ha turbato il sonno di un’intera generazione, con i suoi look ha creato tendenze, con la sua testa ha infilato un passo giusto dietro l’altro. Sabrina ha condotto programmi tv, svelato doti di attrice, è stata un vero e proprio fenomeno. Poi un bel giorno ha deciso di schiacciare il tasto “pausa” per dedicarsi alla famiglia, è scesa dal palcoscenico senza troppi rimpianti per tornare qualche anno dopo. E’ mamma, moglie, artista. Canta, balla, recita, insegue sogni senza sosta: “Se ami la vita, i sogni e i desideri non finiscono mai. Il mio cassetto è ancora strapieno”. Un vulcano, una mina meravigliosamente vagamente. Bella come sempre, anche con un maglione a collo alto e un filo di trucco…

LE FOTO DI SABRINA SALERNO

Sabrina, sei in grandissima forma. Sempre la stessa: ma come fai?

Ho una gran fortuna, è una cosa genetica: anche i miei genitori sono così. Avremo dei geni particolari, boh! (ride, ndr). Vado in palestra e a correre, ma non sono assolutamente costante… Credo che un’altra parte del merito vada al tipo di alimentazione che seguo: tante verdure, cibi sani. E poi non vado pazza per i dolci…

Sei stata un sex symbol indiscusso e lo sei ancora: rigorosamente come mamma ti ha fatto. Con quali occhi guardi alle tante, troppe donne che oggi ricorrono alla chirurgia plastica?

Bah, che dire… Gli attuali canoni di bellezza sono assurdi: labbroni, zigomi da criceto, gambe lunghissime, seno enorme, vita sottile… E’ il ritratto della donna fumetto. Eppure cercano di essere tutte così e si fanno prendere la mano. Colpa dei modelli sbagliati, certo. Non solo quelli televisivi: ho un figlio di otto anni, vedo le sue compagne giocare con bambole come le Winxs, quindi crescono ispirandosi a queste immagini “distorte”. Io però punto il dito anche contro certi chirurghi: fanno dei disastri.

Quindi sei del tutto contraria al bisturi?

Posso capire i ritocchini. Ma che siano contenuti, appunto. Non concepisco la decisione di cambiarsi i connotati.

Cosa pensi della facilità con cui oggi è possibile diventare famosi, anche senza arte né parte?

Sono personaggi che raggiungono il successo solo per il loro aspetto, il loro carattere. Senza dimostrare nulla. Bisogna “ringraziare” la televisione di oggi…

Hai seguito il Grande Fratello?

Ho seguito la prima edizione perché ero molto curiosa. Poi basta: non mi importa nulla di vedere un gruppo di persone, che tra l’altro non conosco, chiuse in una casa. Alla base di questi programmi c’è una morbosità collettiva… La stessa che spinge a fermarsi e guardare quando c’è un incidente per strada. Ormai non si capisce quale sia il confine fra la vita e il reality.

Tu sei arrivata a livelli di notorietà quasi pazzeschi che eri poco più che una ragazzina…

Sì, ho iniziato prestissimo. A diciassette anni mi sono trovata a lavorare con Johnny Dorelli e Nino Manfredi. Ero inconsapevole, mi sono buttata pensando “se va male, torno a scuola”. Non mi sentivo neanche portata, ero una timida cronica e mi nascondevo dietro un’apparente aggressività. E invece nel giro di un anno sono stata la numero uno in tutto. Tanto, in fretta: arrivi a pensare che tutto ti sia dovuto.

Avresti avuto tutte le giustificazioni per perdere la testa e invece non è successo.

Per fortuna, no. Mi ha aiutato la mia testa un po’ ribelle, la capacità di tenere i piedi per terra e la consapevolezza che qui siamo tutti di passaggio. E poi non mi sono mai presa troppo sul serio.

… A un certo punto sei sparita per dedicarti a tuo marito e tuo figlio.

Sì. Ma devo dire che ci fu di mezzo anche un brutto litigio con il mio produttore storico: mi sono staccata da lui, volevo lavorare con Roger Davies e fare altre esperienze. Più televisione. Ma questa storia mi ha bloccata e mi ha causato parecchie difficoltà legali.

Sei accanto allo stesso uomo, Enrico Monti, da almeno vent’anni: anche in questo rappresenti un’eccezione.

Ho sempre pensato che la vita privata deve restare tale. Non tollero chi cerca e trova la notorietà tramite un fidanzamento, una relazione. La spettacolarizzazione della vita privata è una cosa mostruosa. La vita privata bisogna proteggerla, non venderla.

Nel tuo caso non dev’essere stato facile proteggersi dalla curiosità e dai pettegolezzi.

Avevo sempre gli occhi addosso, è vero, ma guarda caso non sono mai uscite foto compromettenti. Qualcuno ha provato a fare illazioni ma le ho ignorate e sono morte là: non c’erano appigli. E ti dirò di più: ho vissuto storie con personaggi molto famosi e nessuno ha mai saputo niente…

E’ possibile sposare Sabrina Salerno e non essere gelosi?

Mio marito non lo è mai stato. La gelosia è figlia dell’insicurezza. Io e lui ci fidiamo l’una dell’altro, non ci controlliamo, non nutriamo sospetti di alcun tipo.

Siete sempre andati d’amore e d’accordo?

Come ogni coppia abbiamo avuto altri e bassi, d’altra parte vent’anni sono tanti. Però abbiamo la voglia e la capacità di parlane.

Diciamolo: ha ispirato le fantasie sessuali di migliaia di adolescenti e adulti: che effetto ti fa?

… Pensa che ricevo ancora oggi mail su mail (ride, ndr)! Da una parte mi fa impressione, dall’altra so che fa parte del gioco. Quella Sabrina era un personaggio, con la sua immagine fisica esasperata e l’aria sempre allegra e felice.

La vera Sabrina è tanto diversa?

Sì, e questo è il bello. La vera Sabrina è cerebrale, solare ma anche sensibile. Io non sono così… easy come il mio personaggio. Vorrei esserlo, vorrei avere più leggerezza ma non riesco.

Che mamma sei?

Domanda difficile… Ho avuto un figlio a 35 anni dopo averlo desiderato con tutte le mie forze. La dimensione di mamma ti cambia la vita, rivoluziona le priorità: al primo posto c’è sempre il figlio. Sono una mamma attenta. Cerco di insegnargli ad amare se stesso, guardarsi dentro. Capire cosa vuole e quale strada seguire: credo sia molto importante.

Quali sono i tuoi prossimi impegni?

Da due-tre anni sto lavorando parecchio in Francia, qualche giorno fa è uscito il film “Stars 80” per la regia Frèdèric Forestier e io ne faccio parte. Nel 2013 ripartirò in tournèe e sto lavorando a nuovi progetti discografici che riguardano l’Inghilterra e la Germania.

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