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Sia Furler la regina del songwriting compie oggi 46 anni

Il genio del pop dai tanti soprannomi per la cantautrice dalle mille sfumature artistiche

I’m gonna live like tomorrow doesn’t exist, che tradotto suona “Domani vivrò come se non esistesse”, è un verso che richiama all’attenzione uno dei brani che più è stato ascoltato e cantato nel 2014. Chandelier nasce dalla penna di Sia, cantante e compositrice australiana. Ha scelto la sua voce per raccontare in modo originale – quasi come se fosse una denuncia – il mondo delle folli serate delle ragazze, condite in più delle volte da troppi drink consumati. 1,2,3 drink. 1,2,3, drink, così citava il testo di Sia che portava all’attenzione di certe serate vissute come se non ci fosse un domani. Un brano che ha confermato la sua consacrazione nel mondo della musica pop come anche un’artista di successo, che trasforma in note e parole lo spaccato culturale.

 

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Sia Kate Isobelle Furler nasce ad Adelaide il 18 dicembre 1975 da Phil, musicista, e Leone, cantautrice. Vive respirando l’arte fin da bambina, tant’è che negli Anni Duemila entrata più volte nella classifica degli australiani più ricchi. Ma non è il patrimonio che la rende famosa e unica nel suo genere. Talento e originalità. Sono queste le caratteristiche che la contraddistinguono. Difatti, è una delle cantanti più acclamate della sua generazione.

Dal gruppo jazz a solista: Sia rivoluziona la musica mainstream

Le sue prime esperienze avvengono negli anni Novanta. Sia, prima di debuttare come solista con il disco OnlyDSee nel 1997, è all’interno di un gruppo jazz, i Crisp, con cui pubblica due album. Nel 2000 firma un contratto con la Sony Music, e debutta nuovamente nel 2001 con Healing is Difficult. L’album in cui mescola R&B e jazz è un lavoro che viene apprezzato dalla critica, tanto che in molti si sbilanciano definendola la nuova Lauryn Hill o Nelly Furtado.

Nonostante i successi, la cantautrice cambia casa discografica e si cimenta nell’orbita Universal. Torna così sul mercato con un terzo album e con la terza etichetta differente, Colour the Small One, nel 2004. Qui, arriva il suo primo grande successo a livello internazionale, con un 26esimo posto nella Billboard 200. In continua crescita, la cantante afferma la sua originalità e spazia tra singoli cantati da solista e collaborazioni. I suoi lavori confermano l’autenticità artistica all’interno della scena mainstream internazionale. Ottimi risultati. Eppure Sia decide di volersi ritirare e scrivere soltanto testi per altri cantanti.

Sia cantautrice

Co-scrive Titanium pensandola inizialmente per Alicia Keys, ma alla fine decide di inviarla a David Guetta che sceglie di produrla e invita la stessa cantante australiana a prestargli la voce. Ne esce un capolavoro che ne segue altri nel corso degli anni. Come per esempio Chandelier che diventa la sua signature song, vendendo milioni di copie in tutto il mondo. Un nome italiano chiosa nella lista delle sue collaborazioni. Nel 2015 le radio trasmettono Rock Bottom di Marco Mengoni tratto dall’album Le cose che non ho. Un testo scritto dalla cantautrice australiana Sia e che consacra la collaborazione col cantante italiano.

Sia, la malattia e l’adozione e un film: tutto oltre la musica

L’artista continua il suo percorso spaziando con differenti linguaggi artistici. Se lascia momentaneamente il microfono da cantante, prende possesso dei set cinematografici e, esordisce come regista per il film Music. La pellicola della cantautrice candidata ai Golden Globes 2021 ha ricevuto non poche critiche. La trama del suo progetto cinematografico è l’autismo. Per tanti è un film che non poteva esser guardato dagli autistici in quanto ricco di luci psichedeliche e veloci movimenti di camera che potevano indurre a crisi epilettiche.

Sia ha sofferto molto nella sua vita per la scomparsa in un incidente stradale del fidanzato Dan Pontifex. Un decesso che l’ha fatta sprofondare in depressione per diversi anni. Dal 2014 al 2016 è stata sposata con Erik Lang, ma solo negli ultimi anni ha adottato in gran segreto due ragazzi di 19 anni. Uno dei due l’ha resa nonna a 44 anni. Pochi anni fa, esattamente nel 2019, si è parlato molto della sua malattia. La cantante che spesso è approdata sullo schermo con una parrucca dalla lunga frangia che non mostrava il suo volto, è affetta dalla sindrome di Ehlers-Danlos.

Una malattia neurologica ereditaria del collagene caratterizzata da ipermobilità articolare, nonché anche ipersensibilità del derma e fragilità dei tessuti. La malattia sottopone spesso a dolori cronici, ma Sia resiste e grazia alla sua arte riesce a svincolare dalla rountine che spesso la sindrome le impone e crea quello che noi tutti amiamo ascoltare.

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Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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