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70 anni senza Giorgio VI: l’inaspettato re che ha rimodellato la monarchia inglese

Il Giubileo di Platino della regina Elisabetta segna anche l'anniversario della morte del padre

Oggi 6 febbraio il Regno Unito celebra i 70 anni di regno della regina Elisabetta. Un traguardo mirabile che rimarca, d’altra parte, anche l’anniversario della morte del padre, il re Giorgio VI. Un sovrano che ha raggiunto il potere in maniera inaspettata, ma che ha saputo conquistare il cuore dei suoi sudditi, risollevando le sorti della monarchia inglese.

Giorgio VI, 70 anni fa la triste scomparsa

La morte di Giorgio VI, il 6 febbraio 1952, arriva inaspettata per tutti e provoca un’ondata di dolore che difficilmente sarebbe stata immaginata sedici anni prima, quando divenne re. Re Giorgio, che ha 56 anni al momento della sua morte, è afflitto da una malattia da tempo. Ma la notizia della sua scomparsa ha sconvolto la Famiglia Reale e il popolo. La figlia, da quel momento in poi regina Elisabetta, fa ritorno subito dal suo tour in Africa, atterrando in quell’aeroporto dove pochi giorni prima aveva salutato per l’ultima volta il padre.

Giorgio VI

Forse perché ha conquistato un così grande affetto nel suo regno relativamente breve, o forse perché gli inglesi hanno apprezzato le scelte da leader compiute durante la Seconda Guerra Mondiale. Il regno si chiude nel dolore. Il giorno in cui viene incoronato non erano in molti a pensare che il suo nome sarebbe entrato tra quello dei grandi re della monarchia britannica. Ma il giorno in cui arriva l’annuncio della sua morte, tutti concordano che Giorgio VI sia stato un grande re.

Un trono respinto, accettato e conquistato

Giorgio VI divenne re contro la sua stessa volontà, a causa dell’abdicazione di suo fratello maggiore, Edoardo VIII, nel dicembre 1936. Il principe di Galles era bello, affascinante e perfettamente a proprio agio in pubblico. Il confronto con la sua personalità esuberante sembrava rendere evidenti l’imbarazzo e la timidezza del fratello minore. Eppure il destino ha voluto che proprio il timido Bertie ottenesse di salire al trono. In un certo senso, però, sono state proprio quelle sue differenze con il fratello maggiore a diventare i suoi maggiori punti di forza.

 

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La sua personalità, capace di tenere ‘i piedi per terra’, la sua determinazione a superare molti dei problemi che rendevano l’assunzione di un ruolo di così alto profilo preoccupante per lui – come la sua balbuzie – gli hanno fatto guadagnare nel tempo il consenso popolare. Ma in modo particolare è stata la sua insistenza a rimanere in Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale a renderlo così amato. Il suo regno, inaspettato e, per lui stesso, indesiderato. Ma la sua determinazione ad assumersi il dovere avuto in sorte lo ha aiutato conquistare nei fatti quel trono tanto detestato inizialmente. La storia lo ricorda ancora come uno dei monarchi più amati della storia inglese. Alla sua morte la tristezza era tale che il passaggio di testimone alla figlia avvenne in silenzio.

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Roberta Gerboni

Beauty & Royal affairs

Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online.
Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania.
Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo.

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