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Coronavirus a Capri: scatta l’obbligo della mascherina all’aperto

l timore di nuovi focolai di coronavirus provocano a Capri norme restrittive che, al momento, non hanno eguali in Italia. Il Comune impone infatti l’uso obbligatorio della mascherina anche all’aperto sempre. Quindi anche, e soprattutto, nella leggendaria Piazzetta al centro del paese. L’obiettivo è contrastare la possibile diffusione di nuovi contagi.

“Coprifuoco” serale e notturno

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il sindaco Marino Lembo ha imposto con un’ordinanza l’uso delle mascherine in tutto il centro di Capri tra le 18 e le 4 del giorno successivo. In sostanza la sera e la notte. In Campania, invece, è già in vigore l’ordinanza che le rende obbligatorie nei luoghi pubblici al chiuso e in strada, ma in quest’ultimo caso solo quando non viene rispettato il distanziamento sociale.

L’isola affollata di turisti

“Mi auguro davvero che l’ordinanza sia rispettata perché mantenere un certo comportamento significa avere a cuore Capri – spiega il sindaco -. Io sono il massimo responsabile della sanità nel mio Comune e questa è certamente una questione sanitaria. Siamo riusciti a non avere nessun caso di Covid nei giorni più difficili della pandemia e non vogliamo certamente rischiare di ritrovarci qualche positivo in casa proprio adesso che la stagione turistica è entrata nel pieno”.

Una scelta non facile

Il primo cittadino ha anche spiegato che inizialmente l’idea era di “dividere sia le zone che gli orari”. Così imponendo l’uso della mascherina all’ora dell’aperitivo in Piazzetta e durante la notte dove ci sono i locali. “Ma alla fine si è optato per un’unica fascia oraria per l’intera area del centro per “far funzionare meglio le cose”.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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