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Il Principe Carlo positivo al coronavirus: paura per la regina

AGGIORNAMENTO ORE 13:27 – Un comunicato ufficiale dei reali fa sapere ora che la “Regina è in buona salute”.

La pandemia non risparmia i reali. Il principe Carlo, 72 anni, erede al trono britannico della regina Elisabetta, è risultato positivo al test del coronavirus. Lo rende noto Buckingham Palace oggi 25 marzo. Carlo era in isolamento in Scozia da alcuni giorni. La sua consorte Camilla, duchessa di Cornovaglia, è stata testata e non risulta aver contratto il virus.

Si teme per la regina Elisabetta, sebbene appunto Carlo si trovasse già in isolamento. L’evoluzione dei contagi in Gran Bretagna è continua e il paese è in lockdown, sull’esempio dell’Italia. La chiusura di negozi e servizi, con l’invito ai cittadini a restare a casa, è tuttavia arrivata con almeno due settimane di ritardo rispetto a quanto accaduto nel Bel Paese.

L’ultimo impegno pubblico di Carlo risale al 12 marzo scorso. L’erede al trono ha visto per l’ultima volta sua madre, la quasi 94enne regina Elisabetta, “prima del 13 marzo”. La regina si trova, a sua volta, in isolamento nel castello di Windsor.

Nei giorni successivi Carlo avrebbe avuto solo alcuni singoli incontri privati con conoscenti, funzionari e dignitari. Prima di trasferirsi in auto-isolamento precauzionale con la consorte Camilla nella residenza di Balmoral. Tutti gli ultimi interlocutori entrati in contatto con lui sono stati avvertiti per i controlli del caso.

La sua consorte Camilla, duchessa di Cornovaglia, è stata testata e non risulta aver contratto il virus. Al momento la coppia resta in auto isolamento. “Non è stato ancora possibile accertare da chi il principe abbia preso il virus”, ha riferito il portavoce citando fonti mediche.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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