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4 Ristoranti, Alessandro Borghese a Valpolicella nella puntata del 2 gennaio

Un nuovo viaggio all'insegna del gusto, tra tradizione e innovazione, per uno degli Chef più amati del piccolo schermo

Una valle meravigliosa, tra il lago di Garda e la zona di Verona, tra colline verdissime, vigneti e ulivi. Uno di quei gioielli noti nel mondo, sinonimo universale di “vino”. È la Valpolicella la nuova destinazione di Alessandro Borghese 4 Ristoranti nell’appuntamento di domenica 2 gennaio 2022. Trasmesso su Sky Uno e in streaming su NOW, lo show cult produzione originale Sky realizzata da Banijay Italia va in onda alle ore 21.15.

In Valpolicella si ammirano non solo vigneti e colline, ma anche dimore storiche. Questo perché la zona è da sempre una meta turistica ambitissima. Dagli Antichi Romani, che qui svernavano e godevano della salubrità dell’aria (e producevano l’antenato dell’Amarone) fino ai nobili veneziani della Serenissima, che nel Rinascimento e fino al ‘700, stanchi della laguna, la scelsero come la valle perfetta per costruirci le loro seconde case. Ma passarono da queste parti anche i Francesi guidati da Napoleone e poi gli Austro-Ungarici a metà dell’800. Un territorio che sa farsi riconoscere e apprezzare nel mondo, talmente ambita da estendersi a est, a formare quella che ormai è nota come “Valpolicella allargata”. Questa comprende altre valli come la Valpantena, la Valle di Mezzane e la Valle di Illasi. Ecco cosa vedremo nella puntata di oggi di 4 Ristoranti.

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4 Ristoranti, un nuovo appuntamento per Alessandro Borghese all’insegna del buon gusto

Alessandro Borghese 4 Ristoranti, questa settimana, compie quindi un viaggio in una zona capace di mixare alla perfezione territorio e arte. Il tutto grazie a una cucina che unisce il meglio di questi due elementi. Per lui, l’obiettivo di cercare ristoranti ospitati nelle dimore storiche, in grado di celebrare i piatti del territorio – come il bollito con la pearà, la pastisada di caval, la pasta e fagioli, il risotto con l’Amarone – ma anche di raccontare grazie ai loro menù la storia del casale o della villa che li ospita. Quale sarà il miglior ristorante in una dimora storica della Valpolicella?

Quattro ristoratori in gara saranno chiamati a votare – con un punteggio da 0 a 10 – location, menu, servizio, conto del ristorante che li ospita e una quinta categoria, la Special. Questa settimana avrà come protagonista il secondo principe della tradizione culinaria della Valpolicella: il Brasato all’Amarone. Solitamente servito durante i pranzi della domenica e durante le feste, è un piatto di tradizione povera che viene però nobilitato dall’uso dell’Amarone, il vino più celebre della zona. Con il suo sapore amaro e le sue note fruttate arricchisce infatti la carne donandole un sapore unico.

Preparare un brasato perfetto non è mai semplice: serve il giusto taglio di carne (solitamente il manzo), una lunga marinatura nell’Amarone, una rosolatura perfetta e una lenta cottura: lo sanno bene i 4 ristoratori della puntata di domenica 2 gennaio 2022 – alle 21.15 su Sky Uno, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW – che in alcuni casi rileggono la tradizione con esperimenti più innovativi oppure non rinunciano a un tocco più personale.

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Gli sfidanti di questa puntata

In questo episodio di 4 Ristoranti, a sfidarsi ci saranno: Marcantonio con Ristorante Le CedrareMartina con Ristorante Enoteca Bacco d’OroJudy con Groto De Corgnan Michele con Posta Vecia. Il meccanismo della sfida,con la tradizionale pagella da stilare a fine pasto, rimane immutato. In palio per il vincitore della puntata, l’ambitissimo titolo di miglior ristorante e un contributo economico da investire nella propria attività. Come da tradizione, ogni pasto sarà preceduto dalla scrupolosa ispezione dello chef Borghese della cucina del ristorante. Tutto viene osservato nei minimi dettagli, per un’analisi che prosegue poi anche durante il pasto.

Ci si concentrerà sul personale di sala, messo alla prova su accoglienza, servizio al tavolo, descrizione del piatto e del vino. Solo alla fine si scopre il giudizio di chef Borghese, che con i suoi voti può confermare o ribaltare l’intera classifica. Tutti i ristoranti che partecipano al programma sono identificabili attraverso un “bollino” 4 RISTORANTI esposto all’esterno, una rete di locali testati da chi se ne intende: i ristoratori stessi.

Conosciamo meglio i Quattro ristoranti della puntata

Ristorante Le Cedrare a 4 Ristoranti: conte Marcantonio Carlo Michele Ugo Sagramoso, ultimo discendente della sua casata, ha 48 anni e ha aperto un ristorante nelle antiche limonaie della sfarzosa settecentesca Villa Perez-Pompei-Sagramoso. La sua scelta è stata malvista dai nobili familiari, ma questo lavoro era nel suo destino. Per continuare a distinguersi da chi l’ha preceduto, inoltre, non prepara le antiche ricette di famiglia collezionate nei secoli. Si spazia, quindi, da piatti creativi con ingredienti come l’alce a ricette tradizionali della Valpolicella tipo la pasta e fagioli. Il ristorante a Illasi (Verona) sorge in una tenuta che conta più di 100 ettari. Si divide in due sale centrali lunghe e strette. Lo stile è elegante, la mise en place curata. Al piano di sotto c’è una seconda sala, ricavata all’interno di un grande padiglione.

Ristorante Enoteca Bacco d’Oro a 4 Ristoranti: negli anni ’70 la famiglia di Martina, ha avuto la possibilità di comprare una bella dimora a Mezzane di Sotto (Verona), di una nobile famiglia veneziana, gli Schiavoni. Ora è il regno di Martina. A 38 anni, ha trasformato la dimora in un mix di tradizione e di modernità. Si possono trovare sia una chiesetta di inizio ‘800 ancora consacrata, sia una sala con luci al neon di design sopra un camino dell’epoca. Lo stesso mix di antico e moderno lo si ritrova nel menù. Al bollito con la pearà e al cotechino con le verze ha aggiunto piatti più eleganti come le reginette di rapa rossa al petto d’oca. Il ristorante si trova dentro la casa signorile ed è composto da più sale: una molto ampia con un antico camino del 1700 e altre più piccole. L’arredamento unisce insieme elementi antichi e moderni.

4 ristoranti concorrenti

Tradizione e innovazione a confronto

Groto De Corgnan: siamo a Sant’Ambrogio di Valpolicella, sempre nel Veronese. Judy, australiana di nascita, dopo 15 anni da cliente, ha rilevato il suo ristorante preferito della zona. Anche il ristorante di Judy è una dimora storica, eretta nella prima metà dell’800 come casa privata. Nel corso degli anni, da bar a osteria, è divenuta un ristorante grazie all’ex titolare Giorgio. Per lei la dimora storica è anche il contenitore perfetto per far esplodere la sua professionalità e un metodo anglosassone di ristorazione. Il sapore dei piatti, però, discende dal gusto del cuoco che un tempo era il proprietario del Groto De Corgnan, grande amico di Judy. Quindi sapori italiani, efficienza anglosassone. Di storico all’interno del ristorante è rimasto il camino fatto con marmo veronese, la cantina della vecchia osteria, il pavimento fatto con piastrelle.

Posta Vecia: a Colognola ai Colli, Alessandro Borghese 4 Ristoranti arriva nello stesso posto in cui si concluse il viaggio di Silvio Pellico e dove riposò Napoleone, la Posta Vecia. Si tratta di un’antica stazione di posta dei cavalli lì dal 1500, da sempre di proprietà della famiglia di Michele, 42 anni. In loro scorre sangue austroungarico. Le radici vengono celebrate anche nel menù, insieme alla tradizione della Valpolicella. Oltre al brasato all’Amarone e al bollito, si possono trovare anche pietanze austriache come il gulasch. All’ingresso della struttura si arriva subito in un grande giardino con antiche colonne. Il ristorante si trova nella parte del 1700. L’ingresso invece è ancora nello stabile del 1500. Sono presenti due sale di pranzo e una decina di camere, arredate in maniera tradizionale. Dietro al complesso si può trovare una specie di piccolo zoo.

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Lorenzo Cosimi

  • Cinema e tv

    Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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