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Mascherine, ffp2, ffp3, chirurgica: qual è quella giusta?

E’ dallo scorso gennaio che quello della mascherina è diventato uno degli argomenti più discussi sul web, ma non solo. Se due mesi fa sembrava andar bene qualsiasi tipologia o marca, purché coprisse il volto, oggi non è più così. Adesso bisogna convivere il virus, far sì che non entri nelle nostre case e che le mascherine ci proteggano e proteggano gli altri. Cerchiamo qui di fare chiarezza su quale sia quella giusta.

Chirurgica, ffp2 o ffp3?

Andiamo per gradi e iniziamo con il ribadire che l’utilizzo delle mascherine può dirsi efficace solo nel momento in cui vengano rispettate tutte le norme igieniche. Vediamo adesso come si comporta ogni dispositivo e partiamo dalla chirurgica: questa tipologia di mascherine viene utilizzata in ambienti sterili – come la sala operatoria di un ospedale; non aderendo ai contorni del viso, le chirurgiche impediscono che le goccioline e le secrezioni di grandi dimensioni possano raggiungere le superfici coperte, ma restano comunque un presidio il cui apporto non è propriamente significativo. Preme ricordare, a questo punto, che le mascherine e i respiratori devono assolutamente coprire naso e bocca affinché abbiano una minima efficacia. 

Per quanto riguarda i respiratori -definiti anche filtranti facciali-, ovvero le famose ffp2 e ffp3, hanno di certo una funzione differente. Queste aderiscono perfettamente ai contorni del viso, tenendo a freno anche le particelle più piccole. Quelle che presentano una valvola, tuttavia, risultano essere poco protettive nei confronti di chi ci sta intorno. E’ una buona protezione, però, per un soggetto a rischio. Le migliori, in termini di utilità, sono dunque le ffp2 e ffp3 senza valvola. Aderiscono al volto e il passaggio delle particelle è limitatissmo sia in entrata, sia in uscita. 

 

 

 

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